sabato 14 luglio 2018

Esempio per politici e giovani - La Pira e Acutis l'anima che ci manca di p. Antonio Spadaro

Esempio per politici e giovani
La Pira e Acutis 
l'anima che ci manca

di p. Antonio Spadaro,
gesuita e direttore di "Civiltà Cattolica"


C’è un’Italia che non sa più cosa sia la compassione, rimbambita da fake news, paralizzata da paure ed egoismi.
Torniamo al Vangelo spesso dimenticato, al contatto diretto con la gente a convertire i cuori e le menti


In un momento nel quale la Chiesa italiana s’interroga sul significato della sua presenza nel Paese, alla luce dell’emergere di tentazioni populiste che solleticano paure ed egoismi, ecco che arriva un messaggio chiaro. Il 5 luglio Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare i decreti riguardanti le virtù eroiche di quattro “servi di Dio”. Tra questi Giorgio La Pira (1904-1977) e Carlo Acutis (1991-2006); il sindaco di Firenze, professore e politico, e il giovane brillante e creativo. 

Se dal Vangelo non si possono dedurre ricette politico-sociali, è chiaro però che il Vangelo giudica queste ricette. E svela l’ ‘idolatria’ di chi lo strumentalizza. 

Com’è possibile che l’egoismo oggi sembra plasmare l’anima di molti nostri concittadini? Com’è possibile che i buoni cristiani dicano di riconoscere Cristo nel pane eucaristico e non riescano a farlo nel fratello in carne e ossa? È un rischio di idolatria ammantata da devozione. Il suo opposto è la santità, cioè quella condizione in cui la vita diventa Vangelo aperto. Per questo oggi c’è bisogno di Giorgio La Pira e di Carlo Acutis. Santi, non “santini”.

La Pira fu eletto all’Assemblea Costituente dando un contributo decisivo alla stesura dei primi articoli della Costituzione e soprattutto fu eletto sindaco di Firenze e tale rimase con breve interruzioni tra il 1951 e il 1965. Uomo del dialogo, si recò nell’Unione Sovietica, in Vietnam incontrò Ho Chi Min, andò negli Usa, in Africa, in Terra Santa.

Acutis ha espresso la santità di un giovane che ha vissuto la sua età spaziando dal montaggio dei film e dalla creazione dei siti web, al volontariato con i più bisognosi

La santità è vedere la storia da parte di Dio, con i suoi occhi, pur rimanendo assolutamente con i piedi ancorati per terra. La santità di La Pira e di Acutis è lì per ridestare un’Italia rimbambita dalle fake news e contratta in una smorfia di paura e di egoismo, un’Italia che non sa più che cos’è la compassione. Non basta più formare le élite e discutere al caldo dei ‘caminetti’ degli illuminati. Non bastano più le scuole di politica, per quanto utili. Forse è giunto il grave momento di fondare ‘scuole di santità’, cioè scuole di vita cristiana ordinaria e soprattutto popolare, così come ce l’ha proposta il Papa nell’esortazione apostolica centrale del suo pontificato, Gaudete et exsultate. 


Si tratta di tornare al Vangelo sine glossa. Di tornare all’abc, dato forse troppo per scontato. E’ ora di tornare al contatto diretto con la gente, convertire cuori e menti. Bisogna assolutamente riprendere il discorso che Francesco fece a Firenze alla Chiesa italiana nel 2015. Il pastore Chiesa universale ci predica il Vangelo e proclama santi e beati. Il resto però è tutto da fare. E lo dobbiamo fare noi italiani, e la nostra Chiesa. La lezione dei santi ci incoraggia e ci ispira: è una chiamata per tutti.

(Fonte: Famiglia Cristiana - 15.07.2018)




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Servizio TG2000



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