martedì 10 luglio 2018

Digiuno a staffetta e presidio a Montecitorio con Alex Zanotelli per dare voce a chi non ha voce

Migranti:
digiuno a staffetta e presidio a Montecitorio con Alex Zanotelli

A partire da stamani e per dieci giorni, a staffetta, padre Alex Zanotelli (ma l’appello è firmato da altri esponenti della Chiesa cattolica) invita a digiunare per protesta contro le criminali politiche migratorie del governo Conte.

Nel contempo si propone di raggiungere nel corso della giornata di oggi, 10 luglio, piazza Montecitorio a Roma, per far sentire la voce e la presenza di chi non è affatto d’accordo con i respingimenti dei migranti.

«La comunità del Sacro Convento aderisce e partecipa nella preghiera», riferisce padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.

«Continueremo a digiunare per altri 10 giorni con un presidio davanti a Montecitorio dalle ore 8 alle 14», si legge nel comunicato.

«Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti? così Papa Francesco ci interpellava durante la Messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate (secondo il giornale inglese Guardian che ne ha pubblicato i nomi) perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della “Fortezza Europa” – prosegue la nota – È il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma è anche il naufragio dell’Europa, e dei suoi ideali di essere la “patria dei diritti umani».

Il rifiuto ad accogliere, anzi, il vero e proprio respingimento criminale, è diventato ancora più brutale dopo l’ultimo vertice dei capi di Stato e di governo a Bruxelles, dove i leader dell’Ue hanno deciso una politica di non accoglienza.

«Anche l’Italia, decide ora di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle ONG ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salverà i migranti, li riporterà nell’inferno che è la Libia. Perfino la Commissione Europea ha detto: “Non riportate i profughi in Libia, lì ci sono condizioni inumane”», si legge nella nota.

«Noi proponiamo un piccolo segno visibile, pubblico: un digiuno a staffetta con un presidio davanti al Parlamento italiano per dire che non possiamo accettare questa politica delle porte chiuse che provoca la morte nel deserto e nel Mediterraneo di migliaia di migranti.

«Il digiuno che voglio – dice il profeta Isaia in nome di Dio – non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti ?».

Per adesioni al digiuno e partecipazione scrivere a questa email: 
digiunodigiustizia@hotmail.com

Padre Alex Zanotelli a nome dei Missionari Comboniani.
Mons. Raffaele Nogaro- Vescovo Emerito di Caserta
Don Alessandro Santoro a nome della Comunità delle Piagge di Firenze.
Suor Rita Giaretta- Casa Ruth -Caserta
Padre Giorgio Ghezzi – Religioso Sacramentino
(fonte: MISSIOITALIA)

Padre Zanotelli, digiuno per migranti: 
diamo voce a chi non ha voce, è l'indifferenza il male

Quello che sta accadendo è un crimine. Sono 33,600 i morti fino adesso: se uno muore per mare, altri due muoiono nel deserto


Piazza San Pietro rovente accoglie padre Zanotelli e gli amici Suor Rita Giaretta (Casa Ruth –Caserta), Padre Giorgio Ghezzi (Religioso Sacramentino), Don Alessandro Santoro (Comunità delle Piagge di Firenze) .e tanti altri uomini e donne, religiosi e laici, che hanno deciso da tempo di seguire la missione di padre Alex, così tutti lo chiamano. Sono i firmatari dell’appello per il digiuno che è iniziato oggi a San Pietro, con una manifestazione pubblica.
L’avvio è stato dato con l’accensione della Lampada della Pace, simbolo della vicinanza del Sacro Convento e del direttore Padre Enzo Fortunato che ha mandato da Assisi questo importante messaggio: “La luce di San Francesco illumini lo sguardo dell’Uomo facendo scoprire l’altro come fratello. Figli di un unico padre”.

Dentro i Sacri Palazzi l’angelus di mezzogiorno, fuori altro tipo di annuncio. Quell’annuncio che si perpetua da secoli, dell’angelo Gabriele, ecco che oggi – in questa piazza densa di storia non solo per il Cattolicesimo – si trasforma in “qualcosa” di ancora più vicino alla nostra realtà, quella quotidiana, quella di tutti i giorni. 

Padre Alex Zanotelli cerca di spiegare: “Fra non molti anni i nostri nipoti diranno di noi quello che oggi noi diciamo dei nazisti. E sarà allora che noi diremo: non sapevamo. Non è vero! sappiamo tutto! E’ l’indifferenza, il male. Ricordiamo quello che diceva Martin Luter King 'io non ho paura della violenza dei violenti, ho paura del silenzio degli onesti' e, purtroppo tanti cittadini onesti che rimangono silenti, sono l’appoggio migliore che questo governo ha. Quello che sta accadendo è un crimine. Sono 33,600 i morti fino adesso: se uno muore per mare, altri due muoiono nel deserto”.

Poi passa a leggere le parole del Vescovo Nogaro, Vescovo emerito di Caserta: “L’accoglienza è uno dei presupposti del vangelo. I nostri simili non importa a quale credo appartengano. Cristo non è venuto sulla terra a costruire chiese, ma ad aiutare gli uomini indipendentemente dalla razza, dalla nazionalità dalla fede e invece ci sono politici che nei loro comizi continuano a predicare le espulsioni, e la cosa peggiore è che lo fanno con la corona in mano nominando il nome di Dio invano. E’ un peccato mortale!”.

Padre Zanotelli forma un cerchio davanti la piazza, sembra quasi una riproduzione umana dell’abbraccio delle colonne di San Pietro. Attorno a lui, c’è il vignettista Vauro, e poi un rappresentante del Movimento per la Pace della provincia di Caserta che tiene a precisare “Non c’è pace, se non c’è accoglienza”. Sorella Carini ha vissuto per diversi anni in Zambia: “Sogno, spero, prego per un mondo di giustizia e pace, possibile grazie al contributo di tutti”. E’ la volta di sorella Loredana, comboniana come Zanotelli, che ha vissuto per sette anni in Congo, a stretto contatto con la sofferenza, con la morte. E’ lo spirito di unità che cerca di diffondere: “Dobbiamo riflettere tutti insieme su quello che sta accadendo”. 

Ecco l’interessante testimonianza di un maestro, un maestro delle elementari, Zanella che ci dice: “Sono ateo. Non credo. Nelle nostre scuole è già presente il discorso della integrazione. Spero che lasceremo presto l’Inferno della non accoglienza che sta vivendo questo Paese. E sono sicuro che quando lo lasceremo proveremo vergogna”. 

Si fa largo con uno striscione ben visibile, un gruppo di scout di Caserta. Padre Alex ne va fiero. Colpisce, senza dubbio, la freschezza e semplicità di questi ragazzi. I nomi sono tanti, Nadia, Lucia, Francesca, Luca…tutti con un impegno nel cuore. Lo dichiarano, mentre lo striscione sembra che respiri con loro, con i loro cuori. Le lettere grandi, rifinite. C’è stato tanto lavoro dietro a quelle lettere. Un lavoro soprattutto dell’anima. “Digiuno di giustizia in solidarietà coi migranti”. Loro parlano così: “Stiamo, nel nostro piccolo, facendo il possibile per aiutare chi non ha voce”. Sono i gesti piccoli quotidiani, in fondo, quello che contano. 

“Noi siamo qui per partire con il digiuno. Noi non possiamo accettare le politiche migratorie di questo governo. Perché portano alla morte. Se i cattolici sono molto pesanti e duri – a ragione – contro l’aborto, altrettanto dobbiamo esseri duri su questo problema. Migliaia e migliaia di persone stanno perdendo la vita”. Oggi, grazie a questa piccola manifestazione – nata in semplicità ma con spirito grande – quelle migliaia di persone, un po’ meno dimenticate, lo sono state. Un seme è stato gettato.

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