giovedì 26 luglio 2018

DIGIUNO DI GIUSTIZIA OSARE LA SOLIDARIETÀ #Migrazioni #Politica #Chiesa e Missione


DIGIUNO DI GIUSTIZIA

OSARE LA SOLIDARIETÀ

Vogliamo ringraziare tutti coloro che in queste ultime due settimane hanno digiunato sia davanti a Montecitorio sia nelle varie città e paesi; un digiuno che ci ha fatti sentire più vicini a chi soffre la fame, la guerra e i cambiamenti climatici e per questo fuggono per deserto, per mare, mossi da un’immensa voglia di vivere. Un grazie soprattutto a chi ha digiunato nel silenzio delle case, dei conventi e dei monasteri.

Un piccolo gruppo si è alternato in digiuno anche davanti al Parlamento italiano per rendere pubblico e visibile questo gesto teso a contrastare le politiche migratorie del governo italiano , ma anche come pressante invito ai vescovi italiani ad alzare la loro voce a favore dei migranti.

Siamo grati alla Conferenza episcopale italiana (Cei) che durante questi giorni di digiuno ci ha regalato uno dei suoi più efficaci interventi partendo proprio dal volto di Josefa salvato in mare pochi giorni fa. «Gli occhi sbarrati e lo sguardo vitreo di chi si vede sottratto in extremis all’abisso, che ha inghiottito altre vite umane, sono l’ultima immagine di una tragedia alla quale non ci è dato assuefarci». Quel volto è un urlo lancinante contro la nostra indifferenza. «Ci sentiamo responsabili - proseguono i vescovi - di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture». La conclusione che tirano i vescovi è dura e sferzante: «Avvertiamo in maniera inequivocabile che la via per salvare la nostra stessa umanità dalla volgarità e dall’imbarbarimento, passa dall’impegno a custodire la vita. Ogni vita. A partire da quella più esposta, umiliata e calpestata».

Queste parole dei nostri vescovi sono in profonda sintonia con quanto papa Francesco ha continuato a ripeterci nei suoi discorsi e nelle sue encicliche. Per questo sabato 21 luglio abbiamo chiesto e ottenuto di celebrare l’eucaristia in san Pietro, nella Cappella Ungherese delle grotte Vaticane per esprimere il nostro grazie a papa Francesco per il suo profetico magistero sui migranti, la «carne di Cristo». Infatti, se i migranti per noi cristiani sono oggi la «carne di Cristo», non possiamo assistere in silenzio a quello che avviene sotto i nostri occhi nel Mediterraneo e nel deserto che sono oggi un immenso cimitero per migliaia e migliaia di poveri, la cui unica colpa è di essere nati nella parte sbagliata del Pianeta.

Non è più accettabile che un miliardo su sette di esseri umani (i benestanti del mondo!) consumino il 90% delle risorse e dei beni, mentre gli altri sei miliardi devono accontentarsi del 10%! Questi impoveriti infatti fuggono da fame, guerre e da terre non più abitabili per i cambiamenti climatici, frutto di un sistema economico-finanziario militarizzato che permette a pochi di avere quasi tutto a spese dei molti che rimangono a mani vuote. Ed i benestanti del mondo rifiutano di accogliere chi bussa alle nostre porte.

Come seguaci di Gesù, ma anche come cittadini, non possiamo accettare le politiche migratorie del governo italiano e dell’Unione europea che portano a sempre più morti (nel mese di giugno 600 morti nel Mediterraneo!) «Ci appelliamo alla coscienza di tutti», così scrive il vescovo emerito di Caserta, Raffaele Nogaro in una nota che ci ha inviato per il digiuno –. Basta con questa propaganda antiumana e diseducativa che sta facendo scivolare l’intero paese verso un’irrimediabile disumanizzazione. La vita e il rispetto della vita devono venire prima di tutto. Prima di ogni calcolo umano, prima di ogni burocratica distinzione tra rifugiati e migranti, prima di ogni strategia, prima di ogni tornaconto elettorale».

Sono queste le ragioni che ci hanno spinto a digiunare, a staffetta, in questi dieci intensi giorni con una costante presenza davanti al parlamento. Dalle grotte vaticane, dove abbiamo celebrato una splendida eucaristia, insieme abbiamo deciso di continuare il digiuno iniziato, a staffetta, vista la criticità del momento per i migranti. (Ognuno segnalerà la propria adesione sempre a: digiunodigiustizia@hotmail.com). Abbiamo altresì deciso che non ci sarà alcun presidio ad agosto davanti al Parlamento (è chiuso), ma lo riprenderemo a settembre, un giorno fisso al mese che comunicheremo quanto prima.

Ma insieme al digiuno di giustizia, vorremmo che da queste grotte vaticane partisse l’invito a un serio movimento nonviolento di resistenza a leggi o ordini ingiusti. E sempre in questo spirito di resistenza rilanciamo il Sanctuary movement (il movimento dell’asilo politico) molto diffuso negli Usa dove soprattutto le chiese accolgono chi deve essere espulso dal paese e lo proteggono. Perfino lo stato della California si è ora dichiarato stato-rifugio per salvare coloro che, senza documenti, Trump vuole espellere. Ma perché questo non può realizzarsi anche in Italia davanti alla minaccia di massicce espulsioni verso paesi dove si rischia la vita?

E infine ci appelliamo alle famiglie perché si aprano ad accogliere migranti nelle loro case, come hanno già fatto alcune famiglie regalandoci un’accoglienza più umana. Solo così, partendo dal basso e unendo le forze, potremo rispondere alle sfide di un momento così critico per il nostro paese e per l’Europa.

Padre Alex Zanotelli, a nome dei missionari comboniani (Italia)

Mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta

Don Alessandro Santoro a nome della comunità delle Piagge-Firenze

Padre Giorgio Ghezzi

Suor Rita Giaretta e Casa Ruth (Caserta)

Sergio Di Vito-gruppo scout “Agesci Caserta 2”


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