venerdì 1 giugno 2018

«E’ un dono immeritato lo Spirito, da accogliere con gratitudine, facendo spazio alla sua inesauribile creatività. E’ un dono da custodire con premura, da assecondare con docilità, lasciandosi plasmare, come cera, dalla sua infuocata carità, per riflettere Gesù Cristo nel mondo di oggi» Papa Francesco Udienza Generale 30/05/2018 (foto, testo e video)


UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 30 maggio 2018

C’è anche una rappresentanza di atleti partecipanti al Golden gala allo Stadio Olimpico di Roma tra le 15mila persone presenti oggi all’udienza del mercoledì. A nutrire la “pattuglia” sportiva anche gli ex atleti e olimpionici degli Anni Sessanta, i rappresentanti della Federazione italiana bocce e, in versione militare, gli ex Bersaglieri dell’Ottavo reggimento di Pordenone. Il Papa è arrivato in piazza alle 8.35 circa, subito dopo aver ricevuto in udienza, nell’Auletta dell’Aula Paolo VI, una delegazione del patriarcato ortodosso di Mosca. Protagonisti, come di consueto, i bambini, che Francesco ha baciato e accarezzato lungo il percorso con la papamobile. Tra le numerose bandiere variopinte che sventolano in piazza, anche quelle bianco e azzurre dell’Argentina. Prima di compiere il tratto a piedi che lo separa dalla sua postazione al centro del sagrato, il Papa appena sceso dalla jeep si è recato a lato della prima fila delle transenne per salutare un gruppo di disabili in carrozzella. A fare da “colonna sonora” all’udienza, prima e durante il giro di Francesco tra i settori della piazza, la banda musicale Ricci di Sant’Oreste.
















È stata una mostra di volontà di pace, le due Coree insieme. È stato un messaggio di pace per tutta l’umanità”. Con queste parole, pronunciate a braccio, il Papa ha commentato l’esibizione di un gruppo di atleti della federazione internazionale e mondiale di Taekwondo, formato da ragazzi Coreani, a cui i 15mila presenti all’udienza di oggi hanno assistito, insieme a Francesco, prima dei saluti ai fedeli di lingua inglese. A quel punto, infatti, sono saliti sul sagrato alcuni atleti vestiti col tipico kimono sportivo bianco o nero e hanno dato un saggio dell’arte marziale eseguendo movimenti ritmati al suono dell'”Ave Maria” di Schubert. Gli atleti, al termine dell’esibizione, si sono abbracciati due a due, fondendo così il colore bianco con il colore nero, e si sono tenuti per mano. Poi una bimba vestita di bianco, con le trecce, ha fatto volare una colomba e le braccia di tutti i ragazzi si sono alzate per salutare il suo volo, simbolo di pace. “One world, one Taekwondo. La pace è più preziosa del trionfo”, recita lo striscione a caratteri cubitali, scritta nera in campo bianco, che i ragazzi hanno issato insieme, prima di circondare affettuosamente, ma rigorosamente in assetto di squadra, Papa Francesco per la foto di gruppo.







 


Catechesi sulla Confermazione. 2: Il sigillo dello Spirito

Cari fratelli e sorelle,

proseguendo l’argomento della Confermazione o Cresima, desidero oggi mettere in luce l’«intima connessione di questo sacramento con tutta l’iniziazione cristiana» (Sacrosanctum Concilium, 71).

Prima di ricevere l’unzione spirituale che conferma e rafforza la grazia del Battesimo, i cresimandi sono chiamati a rinnovare le promesse fatte un giorno da genitori e padrini. Ora sono loro stessi a professare la fede della Chiesa, pronti a rispondere «credo» alle domande rivolte dal Vescovo; pronti, in particolare, a credere «nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e che oggi, per mezzo del sacramento della Confermazione, è in modo speciale a [loro] conferito, come già agli Apostoli nel giorno di Pentecoste» (Rito della Confermazione, n. 26).

Poiché la venuta dello Spirito Santo richiede cuori raccolti in orazione (cfr At 1,14), dopo la preghiera silenziosa della comunità, il Vescovo, tenendo le mani stese sui cresimandi, supplica Dio di infondere in loro il suo santo Spirito Paraclito. Uno solo è lo Spirito (cfr 1 Cor 12,4), ma venendo a noi porta con sé ricchezza di doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e santo timore di Dio (cfr Rito della Confermazione, nn. 28-29). Abbiamo sentito il passo della Bibbia con questi doni che porta lo Spirito Santo. Secondo il profeta Isaia (11,2), queste sono le sette virtù dello Spirito effuse sul Messia per il compimento della sua missione. Anche san Paolo descrive l’abbondante frutto dello Spirito che è «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). L’unico Spirito distribuisce i molteplici doni che arricchiscono l’unica Chiesa: è l’Autore della diversità, ma allo stesso tempo il Creatore dell’unità. Così lo Spirito dà tutte queste ricchezze che sono diverse ma allo stesso modo fa l’armonia, cioè l’unità di tutte queste ricchezze spirituali che abbiamo noi cristiani.

Per tradizione attestata dagli Apostoli, lo Spirito che completa la grazia del Battesimo viene comunicato attraverso l’imposizione delle mani (cfr At 8,15-17; 19,5-6; Eb 6,2). A questo gesto biblico, per meglio esprimere l’effusione dello Spirito che pervade quanti la ricevono, si è ben presto aggiunta una unzione di olio profumato, chiamato crisma, rimasta in uso fino ad oggi, sia in Oriente che in Occidente (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1289).

L’olio – il crisma – è sostanza terapeutica e cosmetica, che entrando nei tessuti del corpo medica le ferite e profuma le membra; per queste qualità è stato assunto dalla simbolica biblica e liturgica per esprimere l’azione dello Spirito Santo che consacra e permea il battezzato, abbellendolo di carismi. Il Sacramento viene conferito mediante l’unzione del crisma sulla fronte, compiuta dal Vescovo con l’imposizione della mano e mediante le parole: «Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono». Lo Spirito Santo è il dono invisibile elargito e il crisma ne è il sigillo visibile.

Ricevendo in fronte il segno della croce con l’olio profumato, il confermato riceve dunque una impronta spirituale indelebile, il “carattere”, che lo configura più perfettamente a Cristo e gli dà la grazia di spandere tra gli uomini il “buon profumo” (cfr 2 Cor2,15).

Riascoltiamo l’invito di sant’Ambrogio ai neoconfermati. Dice così: «Ricorda che hai ricevuto il sigillo spirituale […] e conserva ciò che hai ricevuto. Dio Padre ti ha segnato, ti ha confermato Cristo Signore e ha posto nel tuo cuore quale pegno lo Spirito» (De mysteriis7,42: CSEL 73,106; cfr CCC, 1303). E’ un dono immeritato lo Spirito, da accogliere con gratitudine, facendo spazio alla sua inesauribile creatività. E’ un dono da custodire con premura, da assecondare con docilità, lasciandosi plasmare, come cera, dalla sua infuocata carità, «per riflettere Gesù Cristo nel mondo di oggi» (Esort. ap. Gaudete et exsultate, 23).

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Saluti:
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Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna ... Ringrazio gli atleti coreani per la loro esibizione: è stata una dimostrazione di volontà di pace: una rappresentazione delle due Coree insieme! E’ stato un messaggio di pace per tutta l’umanità! Grazie! Rivolgo un saluto particolare, assicurando il mio ricordo nella preghiera ...

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.
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Un pensiero speciale porgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Domani concludiamo il mese mariano. La Madre di Dio sia il vostro rifugio nei momenti lieti, come anche in quelli più difficili, e sia la guida delle vostre famiglie, affinché diventino un focolare domestico di preghiera, di reciproca comprensione e di dono.

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