martedì 27 marzo 2018

"Il rito della Riconciliazione" di fr. Egidio Palumbo - Relazione integrale (VIDEO)

"Il rito della Riconciliazione"
di fr. Egidio Palumbo, ocarm.
della Fraternità Carmelitana di Barcellona P.G.




 Relazione del 20 marzo 2018
inserita nell'ambito delle Catechesi Quaresimali
"IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE"
promosse dalla Parrocchia S. Stefano Protomartire di Milazzo

P. Francesco Farsaci, Parroco di S. Stefano Protomartire di Milazzo e Vicario Episcopale per la zona tirrenica della Diocesi di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela, introduce quest'ultimo incontro delle catechesi quaresimali con una preghiera e dà subito la parola a fr. Egidio Palumbo della Comunità Carmelitana di Barcellona P.G. che aveva già condotto il 20 febbraio scorso il primo incontro dell'itinerario proposto quest'anno avente come tematica il Sacramento della Riconciliazione.


Lettura mistagogica del Rito
Quando il Signore Risorto, manifestandosi ai suoi discepoli con le piaghe, segno della sua vita donata, disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno rimessi; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-23), affidò ai discepoli, che l’avevano abbandonato, la capacità e la missione del perdono. Come il Signore Risorto manifestandosi disse «Pace a voi» (Gv 20,19.21.26) – le sue prime parole, parole di perdono, con cui prende l’iniziativa per ricucire lo “strappo” e ristabilire con loro la pace e la comunione fraterna –, così dona loro la capacità di donare il perdono di Dio ai fratelli. L’esperienza personale e comunitaria del perdono che riceviamo da Dio, ci rende capaci di donare agli altri il perdono di Dio. Come a dire: perdonati, impariamo a perdonare; riconciliati con Dio, impariamo ad essere uomini e donne di riconciliazione.
         È questo un dono e una missione che riceve la Chiesa in quanto tale, che riceve il popolo di Dio e ogni cristiano; non lo ricevono soltanto i presbiteri (2Cor 5,18ss). Perciò la Chiesa, maturando questa consapevolezza, dalle parole di Gesù in Gv 20,22-23, meditate assieme ad altre parole simili, ha compreso nella fede che il Signore istituì il sacramento della Penitenza o della Riconciliazione, affidandolo alla Chiesa, in particolare nella persona degli Apostoli e dei loro successori e collaboratori, affinché ai fedeli, che dopo il Battesimo sperimentano il fallimento del peccato, fosse donata di nuovo la grazia e la riconciliazione con Dio. 
In quanto sacramento, il perdono e la riconciliazione è responsabilità del ministro ordinato; ma, lo ribadisco, come compito, come missione, è responsabilità affidata ad ogni cristiano e comunità cristiana, chiamati nel mondo a donare il perdono e ad essere promotori di riconciliazione e di pace.
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           Sì, solo il perdono e la riconciliazione come dono gratuito di Dio in Cristo, e immeritato da parte nostra, ci muovono verso la vera conversione. Questo perché il perdono e la riconciliazione che Dio ci dona in Cristo ha la capacità di togliere il peccato (che Cristo prende su di sé: Gv 1,29) e di donarci un cuore nuovo. Nel dono del perdono e nella riconciliazione avviene uno scambio (“sacro commercio”) tra Cristo e noi: Cristo si prende il nostro peccato e in cambio ci dona con il suo Spirito la vita nuova (2Cor5,14-21), la capacità di ricominciare una nuova relazione con Dio e con i fratelli nella fede e in umanità.
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Relazione integrale
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