mercoledì 14 marzo 2018

A Pozzallo, nella civilissima Europa nel 2018, subito dopo lo sbarco, muore di fame un giovane eritreo "immigrato economico" ...

(Sbarco di immigrati africani a Pozzallo - Immagini dal web)

A Pozzallo, nella civilissima Europa nel 2018, subito dopo lo sbarco, muore di fame un giovane eritreo 
"immigrato economico"... 


«Muoiono di fame e non solo per le bombe»

Aveva compiuto 24 anni da pochi giorni - il 6 marzo per l’esattezza - il giovane eritreo che ieri sera è morto all’ospedale Maggiore di Modica. Trasferito lì dal porto di Pozzallo dove era arrivato fortemente malnutrito e con problemi respiratori, subito dopo lo sbarco dalla nave della Ong spagnola Open Arms con a bordo 91 migranti provenienti dal Corno d’Africa. 

Il ragazzo era stato fatto scendere per primo e immediatamente soccorso e rifocillato. Dopo qualche ora, però, le sue condizioni erano peggiorate, fino alla morte. Adesso, la salma si trova nella camera mortuaria del Maggiore, ed è probabile che il magistrato disponga l’autopsia. 
«I miei colleghi si sono subito resi conto che era in condizioni critiche - racconta Riccardo Gatti, un operatore della Proactiva Open Arms - ma a bordo si era un po’ ripreso, quindi vorremmo capire anche noi cosa è successo. Il nostro coordinatore medico - aggiunge - si sta mettendo in contatto con le autorità sanitarie italiane per vederci chiaro. Abbiamo appreso la notizia della morte dai media, e siamo molto scossi. Lungo quella rotta stanno morendo molte persone, troppe».

In prima linea durante le operazioni di sbarco, come sempre in questi casi, da anni il dottor Vincenzo Morello. «Deperito, con i parametri vitali al limite», così descrive il giovane eritreo deceduto il medico che di approdi come quelli di ieri ne ha visti a migliaia. 
«Ci siamo trovati di fronte una scena che nel 2018, nella civilissima Europa, pensavo fosse impensabile - aggiunge il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna - Quelle persone erano pelle e ossa, mi sono tornate in mente le immagini dei campi di concentramento di Auschwitz e Mauthausen. Mi è sembrato di fare un salto indietro di 70 anni, verso quell’orrore».

La maggior parte dei compagni di viaggio del giovane è denutrita e indebolita, molti hanno la scabbia e altri cinque sono stati ricoverati. Nessuno sa di preciso da quanto tempo fossero senza acqua né cibo. «Impressionante» è la parola più pronunciata dal primo cittadino che ha assistito allo sbarco nella veste anche di medico. «Il ragazzo in questione era ormai incapace di reagire perché il suo sistema immunitario era azzerato dalla debolezza».

«Ci sono sbarchi e sbarchi - aggiunge Ammatuna - e molto dipende dalla nazionalità. I tunisini, per esempio, raramente presentano problemi fisici. Altri, soprattutto quelli provenienti da Eritrea ed Etiopia, arrivano qua in condizioni pietose, dopo lunghissimi viaggi fatti a piedi o con mezzi di fortuna, senza cibo, e imbarcati dopo aver trascorso un periodo in veri campi di concentramento. Da questo punto di vista, la linea di demarcazione tra i migranti economici e quelli che scappano dai paesi in guerra non è molto netta: si muore anche di fame, non solo per le bombe».
(fonte: MERIDIONEWS)


Migrante morto per fame, il sindaco di Pozzallo: scene da Lager


"Non capisco la distinzione tra immigrati che vengono da paesi in guerra e immigrati che provengono da un paese dove c'e' una situazione economica che e' drammatica. Pero' quello che mi impressiona e' che sembra di tornare a 70 anni fa, quando abbiamo visto quelle drammatiche scene di un campo di concentramento e quegli esseri umani, quegli ebrei, ridotti pelle e ossa". Lo afferma Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo e primario del pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Modica a Effetto Giorno a Radio 24, in merito alla morte per denutrizione di un giovane eritreo sbarcato nei giorni scorsi nella cittadina della provincia di Ragusa. "E questa e' la sensazione che io ho avuto in questo ultimo sbarco, quindi la situazione peggiora sempre di piu' e ci vuole veramente una strategia europea. Le persone di quest'ultimo sbarco sono persone malnutrite, proprio morte di fame e di sete, alcune di loro sono morte di stenti fisici", continua il sindaco medico, "noi, come citta', vogliamo continuare in quest'opera di accoglienza perche' in un Paese civile non si puo' tirarsi indietro. Speriamo che ci sia un maggiore coinvolgimento dell'Europa e voglio ribadire che abbiamo accanto a noi il ministero dell'Interno e il governo italiano".
(fonte: RAGUSANEWS)


Ragusa, migrante muore di fame subito dopo lo sbarco


È morto di fame un migrante eritreo arrivato ieri a Pozzallo, a bordo della nave della organizzazione non governativa spagnola Proactiva Open Arms. Appena sbarcato, il giovane, 22 anni, è stato trasferito immediatamente all’ospedale Maggiore di Modica, ma non c’è stato nulla da fare. “Il ragazzo è stato assistito dopo il soccorso - dice Carmelo Scarso, medico dell’Asp di Ragusa - ma chissà per quanto tempo non ha mangiato. Aveva un deperimento organico avanzato, era scheletrico. Ne abbiamo visto tanti di migranti che arrivano provati, ma questo superava ogni limite”. La diagnosi è stata: cachessia, in altre parole è morto di fame.

"Sembra di essere tornati ai campi di concentramento"

"Una pena enorme - dice il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna - Ieri abbiamo assistito a uno sbarco tragico, abbiamo visto una situazione impressionante di denutrizione non solo nel ragazzo che purtroppo non ce l'ha fatta, ma anche nei suoi compagni di viaggio. Erano tutti pelle e ossa, sembravano usciti dai campi di concentramento nazisti. Gente disperata, malnutrita: è stato terribile. Cinquantotto dei migranti approdati presentavano casi di scabbia e sono già in cura, ma quello che davvero ha lasciato a bocca aperta erano le loro condizioni fisiche: scheletri, uomini, donne e bambini senza un filo di adipe, solo un mucchio di ossa".
(fonte: LA REPUBBLICA Palermo)