lunedì 15 gennaio 2018

VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA FRANCESCO IN CILE E PERÙ 15-22 GENNAIO 2018 / 1 - Partenza e incontro con i giornalisti

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
IN CILE E PERÙ
15-22 GENNAIO 2018


Il Papa è in volo verso il Cile prima tappa del viaggio che lo porterà anche in Perù. Il volo con a bordo Francesco è decollato stamattina da Fiumicino alle 8.55 mentre l’arrivo a Santiago è previsto alle 20.10 ora locale, mezzanotte e dieci minuti in Italia.

Il primo viaggio apostolico di Papa Francesco del 2018 coincide anche con la prima visita dell'anno nuovo a Santa Maria Maggiore, avvenuta sabato 13 gennaio. Come è ormai noto il Pontefice è solito recarsi presso la Basilica liberiana per raccogliersi in preghiera davanti all'effigie della Madonna, la Salus populi romani, tra le più antiche icone mariane. È divenuta una tradizione, per Papa Bergoglio, affidare la buona riuscita dei suoi pellegrinaggi apostolici alla Madre di Dio così come ringraziarla al rientro di ogni viaggio.

Prima della partenza di questa mattina dall’aeroporto di Roma-Fiumicino, Papa Francesco ha salutato nella Casa Santa Marta i familiari di una ragazza recentemente deceduta a causa di un incidente stradale. La coppia era accompagnata dall’elemosiniere Konrad Krajewski. 

Prima di lasciare il Vaticano in un tweet Francesco ha chiesto di essere accompagnato con la preghiera in questo suo viaggio in Cile e Perù.

Come di consueto la partenza dall’Italia è stata anche occasione di uno scambio di messaggi con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Cile e Perù per sostenere la missione della Chiesa locale e portare un messaggio di speranza, – recita il telegramma del Papa – mi è caro rivolgere a lei, signor presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiana, cui invio volentieri la benedizione apostolica».
«L`Italia e la comunità internazionale – scrive a sua volta il capo dello Stato – sono consapevoli del profondo significato di speranza di questa sua visita apostolica in due Paesi profondamente influenzati da antiche culture e dalle radici popolari che ne animano la tradizione cattolica – continua Mattarella –. La sua presenza costituirà per il Cile e il Perù la più alta testimonianza dell’attenzione della Chiesa per la costruzione di società più eque e giuste. Con questo auspicio, santità, rinnovo le espressioni della profonda e sincera stima del popolo italiano e mia personale».

Papa Francesco saluta al momento della partenza da Fiumicino (Ansa)

All'arrivo all'aeroporto di Roma-Fiumicino il Papa è stato accolto da autorità religiose e civili. Sorridente, con la consueta borsa nera tenuta stretta nella mano sinistra ed appoggiandosi con la destra sul corrimano della scaletta dell'aereo, Papa Francesco ha quindi raggiunto il portellone di ingresso del Boeing. Arrivato in cima, prima di entrare nell'aereo, ha salutato le due hostess ed il comandante del volo che lo stavano attendendo. Subito dopo, il Papa si e' quindi voltato verso tutti gli altri presenti per salutarli con un cenno della mano.

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Prima di salutare uno ad uno i settanta giornalisti che volano con lui verso Santiago del Cile, Francesco ha fatto una battuta sulla lunghezza del viaggio - 15 ore e 40 minuti - dicendo che «c’è tempo per riposare e per lavorare». 
Quindi il Papa ha spiegato di conoscere il Cile: «Per me non è tanto difficile in Cile, perché ho studiato là un anno e ho tanti amici, conosco di più. Il Perù lo conosco meno, ci sono andato due o tre volte per convegni». 
Bergoglio ha quindi spiegato l’immagine del bambino di Nagasaki fatta distribuire ai giornalisti


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Dopo la breve dichiarazione ha percorso lentamente i corridoi dell’aereo per salutare ad uno ad uno ciascuno degli inviati dei media internazionali. Ha ricevuto richieste di benedizioni e di preghiere per amici o parenti ammalati. Ha ricevuto in dono libri, statuine della Madonna, fotografie, un orologio, un modello di autocarro (come quello usato dal santo cileno Alberto Hurtado per portare gli aiuti ai poveri, un dono della giornalista di Cnn Cile, Matilde Bourgos). 



Il Papa dialogando con i giornalisti si è sentito rivolgere la domanda se avesse paura di una guerra nucleare allora ha parlato dei rischi legati a un possibile conflitto mondiale. «Ho davvero paura – ha sottolineato –. Sì, io penso che siamo al limite e che esiste davvero questo rischio. E io ho paura di questo, basta un incidente... per far precipitare la situazione. Bisogna distruggere le armi nucleari».

Ha anche dialogato a tu per tu con gli gli rivolgeva domande. Franca Giansoldati de Il Messaggero gli ha chiesto se aveva paura di incontrare i giornalisti e Francesco ha risposto: «Sì, ho paura delle interviste... vedi che cosa mi tocca fare». 

Una risata sonora ha accompagnato la battuta con la quale il Pontefice ha risposto all’inviata di TV2000 Cristiana Caricato, che salutandolo gli aveva domandato: «Ci dice che cosa le dà il suo medico, così lo prendiamo anche noi che arranchiamo dietro a lei?». Un riferimento alla resistenza di Bergoglio durante queste trasferte. «Ma io non vado dal medico, vado dalla strega!», ha detto ridendo di gusto.