lunedì 11 dicembre 2017

“Mangia come sai” di Andrea Segrè - Recensione di Aldo Pintor


Mangia come sai
di Andrea Segrè
Recensione di Aldo Pintor


Il triestino Andrea Segrè, docente di politica agraria e fondatore di Last Minut Market, una organizzazione che lavora per recuperare il cibo avanzato combattendo così gli sprechi alimentari nel nostro paese, ha dato alle stampe un breve saggio “Mangia come sai” (Emi Editore, pp. 94, € 9,50) che parla appunto del cibo. Con questa sua opera Segrè, da persona esperta e competente qual è, fa una breve ma intensa e articolata riflessione sul cibo come alimento e come risorsa, spaziando tra vari confini del sapere. In questo libro alle parole cibo vengono accostati ventisei aggettivi (qualche volta questi aggettivi sono doppi) che ci illustrano come le cose di cui ci cibiamo lasciano un'impronta marcata su tutta la nostra vita condizionandola non poco in quanto il cibo è ciò che può darci vita ma può anche distruggerci. Questa opera, che non sarebbe sbagliato chiamarla ricettario circa il buon uso del cibo, si apre con un capitolo dedicato al cibo stridente (ossia cibo sbagliato) e si conclude con un capitolo dedicato al cibo giusto, ossia col cibo che nutre e affratella gli uomini. 

E si termina con un decalogo minimo che va “dal forcone alla forchetta”. Ossia una guida per imparare a mangiare in modo etico. 

Senz'altro leggendo questo libro potremo essere aiutati a compiere quelle scelte alimentari che ci aiutano a non essere consumati dal cibo ma a fare degli alimenti un mezzo di comunicazione fra gli uomini. Infatti nutrirsi è principalmente un fatto culturale, che ci giova o ci nuoce. 

Oggi naturalmente l'azione del nutrirsi si svolge con numerose contraddizioni e Segrè ce le illustra tutte. Leggendole se ne capisce tutta la gravità non solo per quanto riguarda la salute ma soprattutto perché la produzione di certo cibo oltre che darci prodotti nocivi è deleteria in fatto di giustizia sociale e solidarietà perché avviene distruggendo l'ambiente e non rispettando i diritti dei popoli e dei lavoratori. 

Andrea Segrè non si lascia spaventare dall'enormità dei problemi che oggi interessano l'alimentazione e pertanto insiste con forza sul giusto utilizzo delle risorse umane sia individuali che collettive presenti in ogni comunità umana che meritano di essere valorizzate. Soprattutto oggi che viviamo in un mondo dove finalmente i contatti tra culture sono diventati ineludibili. Insomma leggere questo libro non solo aumenta le nostre conoscenze in fatto di cibo ma si cercano risposte agli eterni interrogativi dell'uomo su cui è giusto e ciò che è sbagliato. Interrogativo che quando siamo bambini nell'aurora dell'essere umano risolviamo appunto ricorrendo al senso del gusto. Insomma scegliere come e cosa mangiare non è indifferente ma mostra in che modo ci rapportiamo sia coi nostri fratelli in umanità che con tutto il creato. Tutto il cibo di cui ci nutriamo viene coltivato raccolto e preparato perché possa servire da nutrimento agli essere umani affinché abbiano una vita decente e degna di essere vissuta. Gli alimenti sono la base di tutto questo e sono guai quando vengono usati con sovrabbondanza da pochi che lasciano i loro fratelli nella fame. I profeti biblici questo ce lo ricordano in modo inequivocabile. Prendiamoci la briga di rileggerli e vedremo come quelle righe scritte oltre duemila anni fa risultano molto spesso attualissime anche oggi. Perché l'uomo non ha ancora imparato a condividere e non ha ancora capito che i beni sono per l'uomo e non l'uomo per i beni. La novella immortale di Verga la Roba è un altro chiaro esempio di questo assunto. Auspico a questo libretto di Segrè ampia diffusione e lettura. I rapporti tra gli uomini e il creato ne trarranno giovamento.