sabato 9 dicembre 2017

L'Immacolata di Francesco: «O Madre, aiutaci a sviluppare gli “anticorpi” contro alcuni virus dei nostri tempi» (Preghiera in piazza di Spagna)


SOLENNITÀ DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
Venerdì, 8 dicembre 2017

ATTO DI VENERAZIONE ALL’IMMACOLATA IN PIAZZA DI SPAGNA
Piazza di Spagna

Come annunciato al termine dell'Angelus, rispettando la tradizione, anche quest'anno il Papa si è recato a Piazza di Spagna per rendere omaggio alla Vergine Maria. 
Il Papa è arrivato in anticipo, una decina di minuti prima delle 16 ed è stato accolto da una folla di romani e di turisti accalcati dietro i percorsi transennati pedonali pur di riuscire a catturare qualche immagine con i loro “smartphone”. Poco prima, intorno alle 15.20, Francesco si era recato in auto alla basilica di Santa Maria Maggiore per sostare in preghiera davanti all’immagine della “Salus Populi Romani”, come fa anche all’inizio e al rientro da ogni suo viaggio apostolico.

È la quinta volta che Francesco, dall’inizio del pontificato, presiede il rito dedicato alla Madonna, nella festa dell’Immacolata Concezione. Per tutto il giorno, la cittadinanza romana ha portato il proprio omaggio alla statua dell’Immacolata in piazza Mignanelli, a ridosso di piazza di Spagna. I primi, come tradizione, sono stati alle 7.30 del mattino i vigili del fuoco che, in onore di quei loro 220 colleghi che l’8 dicembre 1857 inaugurarono il monumento, sono saliti fin sulla sommità della statua per deporre la propria ghirlanda di fiori. Al suo arrivo, il Papa è stato accolto dall’arcivescovo vicario Angelo De Donatis e dalla sindaca Virginia Raggi. Ad occuparsi dell’animazione della giornata sono stati i responsabili e i fedeli della basilica parrocchiale dei Santi XII Apostoli che, insieme ai frati minori conventuali, al gruppo giovani della “Sveglia Francescana”, ai professi semplici studenti del Seraphicum e ai volontari, sono in piazza fin da questa mattina per pregare e assistere le persone accorse, ai quali è stata distribuita la “medaglia miracolosa!” ed è stata data la possibilità di accedere alla confessione.

Francesco ha dunque rivolto la sua preghiera alla Madre Celeste, "presenza materna, tenera e forte", a nome "di tutti gli abitanti" di Roma. Una preghiera diretta, semplice e profondamente concreta.


PREGHIERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Madre Immacolata,
per la quinta volta vengo ai tuoi piedi come Vescovo di Roma,
a renderti omaggio a nome di tutti gli abitanti di questa città.
Vogliamo ringraziarti per la costante premura 
con cui accompagni il nostro cammino,
il cammino delle famiglie, delle parrocchie, delle comunità religiose;
il cammino di quanti ogni giorno, a volte con fatica,
attraversano Roma per andare al lavoro; 
dei malati, degli anziani, di tutti i poveri,
di tante persone immigrate qui da terre di guerra e di fame.
Grazie perché, appena rivolgiamo a te un pensiero
o uno sguardo o un’Ave Maria fugace, 
sempre sentiamo la tua presenza materna, tenera e forte.

O Madre, aiuta questa città a sviluppare gli “anticorpi”
contro alcuni virus dei nostri tempi:
l’indifferenza, che dice: “Non mi riguarda”;
la maleducazione civica che disprezza il bene comune;
la paura del diverso e dello straniero;
il conformismo travestito da trasgressione;
l’ipocrisia di accusare gli altri, mentre si fanno le stesse cose;
la rassegnazione al degrado ambientale ed etico;
lo sfruttamento di tanti uomini e donne.
Aiutaci a respingere questi e altri virus 
con gli anticorpi che vengono del Vangelo.
Fa’ che prendiamo la buona abitudine
di leggere ogni giorno un passo del Vangelo
e, sul tuo esempio, di custodire nel cuore la Parola,
perché, come un buon seme, porti frutto nella nostra vita.

Vergine Immacolata, 
175 anni fa, a poca distanza da qui, 
nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte,
hai toccato il cuore di Alfonso Ratisbonne, che in quel momento 
da ateo e nemico della Chiesa divenne cristiano.
A lui ti mostrasti come Madre di grazia e di misericordia.
Concedi anche a noi, specialmente nella prova e nella tentazione,
di fissare lo sguardo sulle tue mani aperte,
che lasciano scendere sulla terra le grazie del Signore,
e di spogliarci di ogni orgogliosa arroganza,
per riconoscerci come veramente siamo:
piccoli e poveri peccatori, ma sempre tuoi figli.
E così di mettere la mano nella tua 
per lasciarci ricondurre a Gesù, nostro fratello e salvatore,
e al Padre celeste, che non si stanca mai di aspettarci 
e di perdonarci quando ritorniamo a Lui.

Grazie, o Madre, perché sempre ci ascolti!
Benedici la Chiesa che è a Roma,
benedici questa Città e il mondo intero.
Amen.

Guarda il video


"Viva il Papa» hanno urlato diverse persone dalla folla, quando a termine del momento di preghiera, e dopo aver salutato le autorità, il Pontefice ha percorso a piedi un tratto del transennamento che conduce da piazza Mignanelli a piazza di Spagna e ha stretto la mano a numerosi fedeli, a diversi disabili in carrozzina e accarezzato alcuni bambini.
Molti coloro che hanno alzato verso l’alto i cellulari per scattare foto e registrare video. Prima di attraversare la folla di fedeli, il Pontefice ha salutato le autorità presenti e si è soffermato per alcuni secondi a chiacchierare con la sindaca di Roma, Virginia Raggi.


Quest'anno, il consueto omaggio alla Vergine Maria in Piazza di Spagna, si è arricchito di un ulteriore atto di devozione da parte di Papa Francesco; infatti, dopo il giro tra la folla il Papa si è recato percorrendo a piedi una parte della strada, tra gli applausi dei fedeli e tra chi sventolava fazzoletti bianchi dalla finestra, in visita privata alla basilica parrocchiale di Sant’Andrea delle Fratte per pregare di fronte all’effige della Madonna del Miracolo a 175 anni dalla conversione di Alphonse - Marie Ratisbonne, proprio dove avvenne il miracolo. Era il 20 gennaio 1842.

Ratisbonne, giovane laureato in giurisprudenza, avviato alla carriera di banchiere, si professava ateo e nemico dei cristiani. Entrato per curiosità nella Chiesa di Sant'Andrea, vive un evento soprannaturale: gli appare Maria, così come viene raffigurata nella Medaglia Miracolosa di Santa Caterina Labouré .
"La Vergine non pronunciava alcuna parola, ma compresi perfettamente..." - raccontò - "il velo cadde dai miei occhi", "uscivo da un abisso di tenebre, vedevo nel fondo dell'abisso le estreme miserie da cui ero stato tratto a opera di una misericordia infinita..."
Alphonse chiede dunque il battesimo e diventa sacerdote. Da allora, Sant’Andrea delle Fratte è luogo di devozione. Entrando nella Basilcia, la terza cappella a sinistra è dedicata alla Madonna del Miracolo e l’immagine sopra l’altare raffigura la Vergine, così come è apparsa a Ratisbonne. Per le numerose conversioni avvenute, Papa Benedetto XV definì questo importante santuario mariano “la Lourdes romana" in cui, ancora oggi,è possibile ottenere l’indulgenza plenaria secondo le consuete condizioni.