domenica 19 novembre 2017

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.53/2016-2017 (A) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo: 
Mt 25,14-30



Così come l'olio della parabola delle dieci vergini, i talenti sono figura dell'amore che il Padre nutre per ognuno di noi e che dobbiamo far fruttare, moltiplicare nella nostra risposta d'amore verso i fratelli. Rispondere all'amore con l'amore fa di noi ciò che siamo: figli di Dio uguali al Padre. Solo amando i fratelli - e fra di loro preferenzialmente i più poveri - i nostri talenti (che non sono come già detto le nostre doti) potranno duplicarsi. Chi invece non investe il proprio talento, chi per paura del padrone lo seppellisce quasi fosse un cadavere, lo perde. Causa del fallimento è l'immagine distorta, falsa e diabolica che abbiamo di Dio. "Se lo riteniamo cattivo ed esigente, se il nostro rapporto con lui è legalistico, pauroso e sterile quasi fossimo dei contabili e non dei figli, avremo fallito la nostra esistenza." (cit.). La nostra paura, invece di condurci a salvezza, ci spinge in braccio alla morte. La sentenza futura non la emette Dio bensì noi stessi. Dio, alla fine della nostra vita, non farà altro che leggere ciò che noi stessi abbiamo scritto. "Chi non ama, distrugge se stesso: in lui muore l'amore ricevuto in dono. Come colui che vuole trattenere il respiro per non perderlo, muore soffocato!" (cit.)