Domenica 5 novembre gli elettori siciliani sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo Governatore e rinnovare l’Assemblea Regionale.
C’è la possibilità del voto disgiunto:
votare per una lista provinciale e
una regionale non collegate tra di loro.
Non sono previsti ballottaggi:
vince chi raccoglie più voti.
Queste elezioni hanno un doppio significato: non si decide "solamente" il prossimo governo regionale, ma si misureranno i rapporti di forza dei partiti in vista delle elezioni politiche della primavera 2018.
Guarda il video:
TGR RAI - Elezioni regionali Sicilia - Come si vota
Leggi:
ma è nostro dovere portare la forza liberatrice del Vangelo
Messaggio alla Comunità diocesana di Patti
di Mons. Guglielmo Gionbanco,
Vescovo di Patti
"... È importante che la scelta cada su persone che abbiano veramente a cuore il bene di tutti i cittadini; che sappiano dare un’anima alla cosa pubblica affermando con le loro scelte, la dignità della persona e i valori legati ad essa, che riconoscano i diritti ad ogni cittadino senza chiedere nulla come contraccambio. È urgente ed improcrastinabile un saggio discernimento perché è in gioco il futuro della nostra Isola e dei cittadini. ... Come credenti non possiamo assumere atteggiamenti di indifferenza o posizioni rinunciatarie, ma è nostro dovere portare la forza liberatrice del Vangelo, diventando – come ci ha detto Gesù nel Vangelo – sale e luce (Mt 5,13-16) della terra, cioè in tutti gli ambiti dove l’uomo vive, lotta e spera. È proprio questo il compito primario che attende ogni uomo: non lasciarsi offuscare la coscienza da falsi valori, non renderla opaca e addormentata con scelte troppo facili e comode, ma custodirla limpida e pura. Nella nostra Isola preda della «dittatura» dell’indifferenza, del disinteresse civico e della sfiducia, vi è urgente bisogno di riappropriarsi del gusto di una rinascita civile, dove la bellezza e l’armonia della vita, in tutte le sue espressioni, diventino criterio fondamentale delle scelte. Non si può fallire, altrimenti diventeremmo come il sale che non dà sapore e come luce che non illumina. Dobbiamo essere luce, con atteggiamento vigilante e responsabile, perché la nostra Isola acquisti visibilità credibile, non bisogna rimanere nascosti dietro maschere di impegno sociale e politico mediocri e di corto cabotaggio, ma impegnarsi ispirandosi ai principi di onestà, giustizia e solidarietà nel bene per tutti. Ciò che conta più che mai, allora, è un’autentica libertà di cuore, una capacità di pensare in grande, superando i piccoli interessi personali, per alimentare il sogno di una comunità degna di questo nome, dove ad ogni cittadino vengano riconosciuti i diritti: alla qualità della vita, al giusto sostentamento, alla salute (non facendo tagli, ma garantendo reali ed efficaci servizi sanitari) alla sicurezza, all'integrità fisica e morale e soprattutto sia garantita la tutela dei più deboli ed indifesi (anziani, disabili …) che spesso agli occhi degli uomini contano poco e invece sono preziosi agli occhi di Dio.
...
Leggi tutto:Messaggio alla Comunità diocesana di Patti di Mons. Guglielmo Gionbanco, Vescovo di Patti (PDF)
Leggi anche il post già pubblicato:
La Chiesa siciliana e le elezioni regionali - I vescovi:"La Sicilia non può più aspettare e grava su tutti la responsabilità di elaborare soluzioni praticabili ed efficaci nel superiore interesse dei cittadini e dei poveri e degli ultimi in modo prioritario"
E DISATTENTI AL BENE COMUNE,
MA ATTENTI ALLE LOBBY CHE LI SOSTENGONO
p. Gianni Notari SJ
Oggi la situazione in Sicilia è particolarmente drammatica sono necessari tutti una serie di interventi che puntino sopratutto alla legalità e al lavoro ...
Ascolta l'audio dell'intervento:
non interessa più a nessuno
di Francesco La Licata
Pubblicato su "La Stampa"
il 2 novembre 2017
Neppure la riesumazione dell'inchiesta sulle stragi del 1992 e del 1993 e la conseguente iscrizione sul registro degli indagati di Berlusconi e Dell'Utri hanno saputo riportare in primo piano, nel dibattito preelettorale siciliano, il tema della mafia e dell'antimafia, che nelle precedenti tornate aveva sempre tenuto banco. Pochi e senza verve i commenti a difesa dei due indagati eccellenti, ancora più pallidi gli attacchi, ormai considerati troppo usurati dal tempo.
Forse la politica ha scelto di seguire il vecchio detto popolare che predilige il silenzio e la prudenza: "La meglio parola è quella che non si dice". E così la dialettica che ha caratterizzato, in passato, intere campagne elettorali basate sul tema della lotta alla mafia, sembra dissolta a favore della battaglia contro i privilegi, contro i vitalizi, tutti temi privilegiati dai "social". Quasi sempre pochi programmi.
...
Tutto ciò potrebbe anticipare un cambiamento? Potrebbe significare la fine di un "sistema", di un gruppo di potere che per anni ha fatto il bello e il cattivo tempo? Le rivoluzioni non sono fenomeni adatti alla latitudine siciliana. È vero che la mafia è in crisi e non esercita più quel controllo capillare di una volta. Ma non sono i boss di quartiere a fare la politica e a dettare le agende. Il gruppo di potere preesistente (non si parla di mafia militare ma di potere politico ed economico) non si dissolve dall'oggi al domani. I big di prima, i Lombardo, i Cuffaro, i Micciché ed altri stanno sempre lì. Un po' dietro le quinte, come si conviene ai pupari di sempre, a fare e disfare alleanze, a promettere affari in cambio di appoggi elettorali. Certo, ci sono anche facce nuove, ma bisognerà aspettare qualche tempo prima di poter escludere che anche questi non abbiano alle spalle i loro pupari. Forse meno "conosciuti" dei Cuffaro o dei Micciché, ma pur sempre pupari.
La mafia assente nella campagna elettorale siciliana
Tra promesse fantasiose e mance elettorali la campagna elettorale in Sicilia non ha trovato il tempo di parlare di mafia. Questo il tema affrontato nella trasmissione radiofonica di Radio24 "La versione di Oscar" condotta da Oscar Giannino con gli ospiti Carlo Alberto Tregua, direttore del Quotidiano di Sicilia e Francesco Cancellato, direttore de Linkiesta.
Ascolta la puntata integrale:
Domenica 29 ottobre 2017, nella trasmissione "Mezz'ora in più" di Lucia Annunziata, i 5 candidati alla presidenza Giancarlo Cancelleri, Claudio Fava, Fabrizio Micari, Nello Musumeci e Roberto La Rosa si dono confrontati
I 5 candidati alla presidenza si sono confrontati
nel programma di Lucia Annunziata
Guarda il video:
I 5 candidati alla presidenza si sono confrontati nel programma di Lucia Annunziata