Gabriel, quasi 6 anni, tetraplegico a causa di paralisi cerebrale, con forti difficoltà a comunicare, a maggio, utilizzando una tecnica particolare con i disegni, aveva scritto al Papa:
«Io non posso camminare né parlare. Mi piacerebbe tanto conoscerti meglio. So che nelle tue preghiere ti ricordi sempre di noi e noi preghiamo sempre per te».
E Francesco venerdì 22 settembre va nel suo reparto della Fondazione Santa Lucia.
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Il Pontefice ha esaudito il grande sogno del bimbo gravemente malato che gli aveva mandato una lettera disegnata. Gabriel, che non può «camminare» nè «parlare», sperava di incontrare un giorno Francesco. Oggi ce l’ha fatta. Il Papa è andato da lui. Il Vescovo di Roma infatti continua l’esperienza dei «Venerdì della Misericordia»: gesti di vicinanza e di sostegno dedicati ai meno abbienti e ai meno fortunati, che hanno caratterizzato il Giubileo della Misericordia. Oggi bambini affetti da patologie neurologiche, pazienti tra i 15 e 25 anni tetraplegici e paraplegici. Papa Bergoglio è uscito dal Vaticano per una visita a sorpresa alla Fondazione Santa Lucia, un centro di eccellenza molto conosciuto a Roma, specializzato nella neuro-riabilitazione di persone con deficit di movimento e cognitivi, dove vengono trattate patologie derivanti da ictus, lesioni midollari, Parkinson e sclerosi multipla.
Gabriel, quasi 6 anni, aveva scritto al Papa con i disegni, a maggio: «Io non posso camminare nè parlare. Mi piacerebbe tanto conoscerti meglio. So che nelle tue preghiere ti ricordi sempre di noi e noi preghiamo sempre per te». E Francesco va nel suo reparto della Fondazione Santa Lucia.
Intorno alle 16, informa la Sala stampa vaticana, Papa Bergoglio ha attraversato i cancelli di via Ardeatina 306 ed è stato accolto con gioia dalle persone che in quel momento si trovavano nel parcheggio del complesso degli edifici ospedalieri.
Subito dopo, il Pontefice è stato raggiunto dalla presidente dell’Associazione, Maria Adriana Amadio, e dal direttore generale, Edoardo Alesse, oltre che dallo staff che si univa al piccolo gruppo in visita al Centro.
Particolarmente emozionante è stata la visita del Papa al reparto di riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche. Papa Francesco si è fermato ed ha scherzato con loro; ha scambiato poi alcune parole di conforto con i genitori che stavano assistendo alla riabilitazione motoria dei loro bambini, spesso faticosa e dolorosa.
Il Pontefice ha assistito con grande attenzione agli esercizi che consentono ai bambini di acquisire o recuperare la stabilità motoria.
Ecco Gabriel, che è tetraplegico a causa di paralisi cerebrale, con forti difficoltà a comunicare. La tecnica utilizzata per comunicare nella lettera è una forma di «Comunicazione Alternativa Aumentativa». Sono tecniche che si insegnano nei percorsi di neuroriabilitazione della Fondazione per permettere di comunicare a bambini che non possono parlare, scrivere o comunicare a gesti. Tutta composta da disegni, piccole immagini che compongono un linguaggio particolare. Gabriel ha fissato le immagini che volevano comporre la sua lettera e il testo è arrivato in Vaticano.
Grande lo stupore fra i bambini suscitata dalla visita di Bergoglio. «Ma è il Papa vero?», ha chiesto un piccolo ricoverato. Dopo l’applauso di commiato un bambino ha detto: «Ciao Papa!». Un uomo in piedi su un aiuola rialzata, ha chiesto ad alta voce al Papa: «Facciamoci un Selfie». Il Papa, che stava entrando in macchina, ha alzato gli occhi verso la persona e lo ha guardato simpaticamente rassegnato dicendo: «Facciamoci questo selfie». L’uomo è sceso e ha fatto la foto con il Papa facendosi largo tra la folla: «Vi prego, vi prego, lasciatemi passare. Il Papa m’ha detto di sì».
Francesco si è anche recato nel reparto nel quale sono ospitati pazienti tra i 15 e 25 anni tetraplegici e paraplegici, alcuni dei quali a seguito di incidenti stradali, e la palestra dove le persone anziane svolgono attività per la riabilitazione motoria.
Il Papa ha voluto così incoraggiare tutti a svolgere gli esercizi fisici e sottolineare quanto sia importante sperare nel futuro e confidare nella ricerca scientifica che permette di fare grandi progressi in questo campo.
Dopo la visita alla cappellina presente nell’edificio, Francesco rientra a Casa Santa Marta.
(fonte testo: Vatican Insider)
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Ascolta l'intervista di Amedeo Lomonaco con il direttore sanitario della Fondazione Santa Lucia, dott. Antonino Salvia:
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