domenica 20 agosto 2017

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.40/2016-2017 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Mt 15,21-28



All'incredulità dei Nazaretani (13,58), alla poca fede di Pietro e dei discepoli (8,26 ; 14,31) ed alle mormorazioni di scribi e farisei (15,1), Gesù risponde con la guarigione della figlia della donna cananea. Non è l'appartenenza o meno al popolo ebraico, ma è la fede che permette a Dio di intervenire nella vita di chi grida a Lui, al di là di ogni barriera religiosa e culturale. "Il dialogo tra Gesù e la donna riguarda "il pane dei figli", e a chi spetta" (cit.). Il Signore ci spiazza ancora una volta affermando che il dono della vita è per coloro che lo richiedono con fede e non per chi pensa di impadronirsene per meriti personali o per diritto di sangue. Tenere per se stessi il dono di Dio sottraendolo alle attese di chi ne ha bisogno è la tentazione sia di Israele come della Chiesa, dimenticando che "escludere il fratello dall'eredità significa rinnegare il proprio essere figlio" (cit.) Soltanto coloro che hanno fede possono ricevere "il pane dei figli", fossero anche "cani", come gli ebrei chiamavano i pagani. Proprio a costoro (a noi, che proveniamo dal paganesimo!) sarà dato il pane dei figli, e non certamente per i nostri meriti - poiché tutto è grazia e dono - ma per la nostra fede, anche se fragile e povera, piccola quanto un granellino di senape.