A quattro anni dal rapimento in Siria
non dimentichiamo padre Paolo Dall’Oglio
Mancano pochi giorni all’anniversario del sequestro del gesuita di cui si sono perse le tracce il 29 luglio 2013 mentre si trovava a Raqqa. Riccardo Cristiano, presidente dell'Associazione giornalisti amici di padre Paolo invita tutti a ricordare «questo instancabile costruttore di ponti».
Mancavano pochi giorni alla fine del 2007 quando padre Paolo Dall’Oglio scrisse nella rubrica “la sete di Ismaele” che firmava su “Popoli”, il web magazine dei gesuiti: “Quest’anno l’Adha, la festa del sacrificio alla fine del pellegrinaggio abramitico, cade pochi giorni prima di Natale. Da secoli i vicini di casa cristiani e musulmani si rendono vicendevolmente visita per le feste cogliendo l’occasione per riconciliarsi quando necessario. Perché non farlo anche in Italia? Magari con una telefonata prima: “Pronto? Parlo con il signor Mohammad? Volevo augurarle buona festa. Ha parenti al pellegrinaggio? Dio glieli riporti tutti a casa in buona salute. Vorrei venirla a trovare con mia moglie per farle tanti auguri di persona. “È probabile che i vostri vicini vengano poi a trovarvi a Natale. Ci vorrà pazienza e aiuto dello Spirito Santo per fondare amicizie durature, armonizzare le mentalità, abituarsi alle diverse sensibilità”.
Alla fine di questa settimana, tra venerdì 28 e sabato 29 luglio, ricorderemo padre Paolo Dall’Oglio, questo instancabile costruttore di ponti che ha indicato a tutti noi la strada più semplice, quella che parte da una semplice telefonata, per cambiare il corso della storia e contribuire all’edificazione di una società diversa, che armonizza anziché dividere, che riconosce l’indispensabilità dell’altro anziché l’indispensabilità dell’odio.
Non sappiamo chi abbia sequestrato Paolo quella notte tra il 28 e il 29 luglio di quattro anni, fa, 2013. Non hanno mai rivendicato il suo sequestro. Per me hanno voluto metterlo a tacere perché era tra le più autorevoli voci che negavano a chicchessia il diritto di fare dei siriani dei sudditi di un sedicente stato confessionale o familiare. Per questo era amato dai suoi concittadini siriani.
Durante questi anni durissimi e dolorosissimi per la Siria cominciati nel 2011, nel testo scritto per “Popoli” prima del suo sequestro, padre Dall’Oglio tra le altre cose ha scritto: “Faccio ormai parte di una specie di collettivo su internet con il quale compariamo informazioni, cerchiamo di chiarire eventi, di emanciparci da febbri ideologiche e maree emotive suscitate e cavalcate ad arte. Ma la lotta è impari. Occorre formulare un mantra da ripersi di continuo: “Le sfumature sono sempre più fragili della propaganda, se vi soddisfa l’indottrinamento non abbiamo più nulla da darci”.
Quella specie di collettivo, caro Paolo, c’è ancora. Senza di te fatichiamo a sentirci, a riconoscerci, a capire, ma il ponte che hai creato tra tanti rimane, e per tutti le sfumature sono rimaste fondamentali. L’indottrinamento abbiamo cercato di tenerlo lontano da noi, e quest’anno in tanti, sui giornali, alla radio, in televisione, cercheranno di ricordarti innanzitutto per chiedere la tua liberazione, come non abbiamo abbastanza fatto sin qui, quale nostro concittadino. Ma poi riprenderemo i tuoi scritti per cercare insieme a te le nuove sfumature da difendere, le nuove dottrine da evitare, i nuovi ponti da edificare; senza santini, semplicemente tentando di camminare insieme con te lungo le frontiere della convivialità mediterranea alla quale continui a dare il tuo contributo.
Paolo, dopo esserti espresso a favore del piano di pace dell’inviato dell’Onu Kofi Annan sei stato espulso dalla Siria nel 2012, e il tuo account era “espulso arrabbiato”: tanto arrabbiato che sei voluto rientrare nella piena consapevolezza del rischio, due volte, restando sacerdote, fratello nel battesimo, fratello in umanità, intellettuale, giornalista, appassionato amico della libertà di tutto il popolo siriano. E sei stato sequestrato; per noi seguitare a riflettere con te è la risposta migliore a chi si è illuso di sequestrare con te anche le tue idee.
(fonte: FNSI)
Servizio pubblico, il 28 e 29 luglio programmazione speciale per padre Paolo Dall'Oglio
A quattro anni dal rapimento in Siria, la Rai accende i riflettori sulla figura del missionario con un progetto crossmediale. Venerdì 28 e sabato 29 luglio servizi, speciali e approfondimenti sull'opera del gesuita portatore di pace. Hashtag #pontidipace
A quattro anni dal rapimento di padre Paolo Dall'Oglio in Siria la Rai dedica una speciale programmazione alla sua figura con un progetto crossmediale curato dalla Direzione comunicazione. Venerdì 28 luglio e sabato 29 luglio nei programmi, nei telegiornali e nei giornali radio saranno presenti servizi, speciali e approfondimenti sull'opera del gesuita portatore di pace e sulla sua attività nel teatro del conflitto siriano. Un'iniziativa che il servizio pubblico mette in campo per tenere accesi i riflettori sulla sua scomparsa e contribuire a mantenere vivo il filo della speranza.
Nella giornata di venerdì 28 luglio su Rai1 Uno Mattina estate (con uno spazio a cura del Tg1 dalle 7.10) e La vita in diretta estate, dalle 15.40, riserveranno ampie finestre di approfondimento alla vicenda di padre Dall'Oglio.
All'interno del programma pomeridiano saranno ospiti Riccardo Cristiano, presidente dell'Associazione giornalisti amici di padre Dall'Oglio; padre Giulio Albanese, missionario comboniano; Lucia Goracci, corrispondente da Istanbul e inviata Rai. Sempre venerdì, alle 18.00, Rainews24 proporrà uno speciale condotto dal direttore Antonio Di Bella. All'interno del programma gli interventi di Riccardo Cristiano e del presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, e le interviste realizzate da Maria Gianniti (Gr Rai) ai confratelli dell'ultimo monastero frequentato da padre Dall'Oglio.
Sabato 29 luglio, oltre all'ampia copertura informativa riservata da tutte le testate Rai, alla figura di Paolo Dall'Oglio saranno dedicati lo Speciale Tg3, in onda alle 10.55 su Rai3, e Tg2 Dossier, dalle 23.30 su Rai2. Rainews24 proporrà numerosi servizi nel corso di tutta la sua programmazione allnews. Tutti gli spazi dedicati a padre Dall'Oglio saranno caratterizzati dall'hashtag #pontidipace. Per promuovere la giornata dedicata al gesuita rapito in Siria la Direzione creativa ha realizzato uno spot già in onda sulle reti del servizio pubblico da venerdì scorso.
(AdnKronos – Roma, 26 luglio 2017)
Vedi anche il nostro post precedente all'interno del quale link ad altri post: