PELLEGRINAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DI FÁTIMA
in occasione del centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria
AL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DI FÁTIMA
in occasione del centenario delle Apparizioni della Beata Vergine Maria alla Cova da Iria
12-13 MAGGIO 2017
Per la 48esima volta dall'inizio del suo Pontificato Jorge Mario Bergoglio si è recato giovedì sera verso le 19.00 a Santa Maria Maggiore per affidare la riuscita del suo imminente 19esimo Viaggio Apostolico a Fatima dove sabato canonizzerà due dei tre veggenti: i pastorelli Francisco e Giacinta che erano stati beatificati nel 2000 da s. Giovanni Paolo II. Il Santo Padre ha deposto un mazzo di fiori rosso e verde, colori della bandiera portoghese.
Data la natura particolare di questa Visita, dedicata esclusivamente alla Madonna, al centesimo anniversario delle sue Apparizioni e al Santuario portoghese, meta di pellegrinaggi da un secolo, appare ancora più densa di significati la consueta preghiera che Papa Francesco ha rivolto all'immagine delle Vergine rappresentata nella celebre icona della Salus populi romani custodita nella basilica liberiana.
L’aereo con a bordo il Santo Padre (un A321 dell’Alitalia) è decollato dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino alle ore 14.10.
Prima di lasciare Casa Santa Marta, il Santo Padre Francesco ha salutato sei donne con storie personali di sofferenze e disagi. Due di loro sono in stato interessante, altre erano accompagnate dai loro figli.
Come di consueto il Papa un’ora dopo il decollo del volo Alitalia diretto in Portogallo si è recato in coda all’aereo per salutare i giornalisti.
SALUTO DEL SANTO PADRE AI GIORNALISTI
DURANTE IL VOLO VERSO IL PORTOGALLO
Volo Papale
Venerdì, 12 maggio 2017
Greg Burke
Grazie, Santo Padre. Buon pomeriggio. Solo due settimane dall’ultimo viaggio: un viaggio molto diverso. Normalmente la gente, quando fa un viaggio con il Papa, dice: “Preghiamo per voi!”. Questa volta, essendo a Fatima, tutti ci hanno detto: “Pregate per noi”, perché è Fatima. Ci sono diversi nuovi [giornalisti], perché c’è un buon gruppo di portoghesi, e approfitto per dire che questo è un momento di saluto, non è il momento di raccontare vita, morte e miracoli. Dobbiamo rispettare i tempi del Santo Padre: un po’ per mangiare, un po’ per riposare…, immagino anche per pregare… Grazie.
Papa Francesco
Buon pomeriggio e grazie per questa compagnia e per il lavoro che farete in questo viaggio, che, come ha detto Greg, è un po’ speciale: è un viaggio di preghiera, di incontro con il Signore e con la Santa Madre di Dio.
Grazie per la compagnia, e andiamo avanti.
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Francesco ha quindi salutato uno a uno i giornalisti presenti sul volo. E ha benedetto il ventre di una giornalista brasiliana, Anna Ferreira, che aspetta un bambino.
La giornalista portoghese Aura Miguel, di Radio Renassenca, durante il viaggio in Egitto aveva regalato al Papa un suo libro in preparazione del pellegrinaggio a Fatima. Francesco quando l’ha vista ha detto a voce alta: «Vedete com’è contenta? Ha già fatto un libro prima del viaggio. Dopo il ritorno ne farà dieci...».
All’inviato della Tass che ricordava la richiesta della Vergine ai veggenti per la consacrazione della Russia, il Papa ha risposto «i russi sono buoni».
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Poco dopo le 17.00 l’aereo papale è atterrato in Portogallo. Nella Base aerea di Monte Real la cerimonia di benvenuto a Papa Francesco. Il Pontefice è stato accolto dal presidente della Repubblica, Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, e da altre autorità civili e religiose.
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Dopo gli onori alla bandiera, l’incontro privato di Francesco con il capo dello Stato, in una sala della Base, con lo scambio dei doni. Quindi, tra due ali di folla con la quale Francesco si è intrattenuto, la visita alla Cappella dell’aeroporto militare, dove il Papa si è raccolto in silenziosa adorazione del Santissimo. Qui il Pontefice ha lasciato un dono e ha impresso la sua firma sul Libro d’Onore.
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In elicottero il Santo Padre ha quindi raggiunto lo stadio di Fatima.
Dopo un lungo giro in papamobile tra i fedeli, il Papa ha sostato in preghiera nella Cappellina delle Apparizioni, in un silenzio assoluto e quasi surreale, vista la moltitudine di persone presenti nel piazzale. Poi, dopo aver deposto un omaggio floreale ai piedi della statua, il Papa ha recitato la preghiera alla Vergine.
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Al termine della giornata Papa Francesco ha presieduto il rito della benedizione delle candele alla Cappellina delle Apparizioni. Tutto intorno il popolo, con decine di migliaia di candele spendenti nell'oscurità. La luce di Cristo. E il Papa ha infatti acceso il cero pasquale. Infine si è recitato il Santo Rosario in varie lingue.
Cari pellegrini di Maria e con Maria!
Grazie per avermi accolto fra voi ed esservi uniti a me in questo pellegrinaggio vissuto nella speranza e nella pace. Fin d’ora desidero assicurare a quanti vi trovate uniti con me, qui o altrove, che vi porto tutti nel cuore. Sento che Gesù vi ha affidati a me (cfr Gv 21,15-17), e abbraccio e affido a Gesù tutti, “specialmente quelli che più ne hanno bisogno” – come la Madonna ci ha insegnato a pregare (Apparizione di luglio 1917). Ella, Madre dolce e premurosa di tutti i bisognosi, ottenga loro la benedizione del Signore! Su ciascuno dei diseredati e infelici ai quali è stato rubato il presente, su ciascuno degli esclusi e abbandonati ai quali viene negato il futuro, su ciascuno degli orfani e vittime di ingiustizia ai quali non è permesso avere un passato, scenda la benedizione di Dio incarnata in Gesù Cristo: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24-26).
Questa benedizione si è adempiuta pienamente nella Vergine Maria, poiché nessun’altra creatura ha visto risplendere su di sé il volto di Dio come Lei, che ha dato un volto umano al Figlio dell’eterno Padre; e noi adesso possiamo contemplarlo nei successivi momenti gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi della sua vita, che rivisitiamo nella recita del Rosario. Con Cristo e Maria, noi rimaniamo in Dio. Infatti, «se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale e provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a Lui ci conduce» (Paolo VI, Discorso durante la visita al Santuario della Madonna di Bonaria, Cagliari, 24 aprile 1970). Così ogni volta che recitiamo il Rosario, in questo luogo benedetto oppure in qualsiasi altro luogo, il Vangelo riprende la sua strada nella vita di ognuno, delle famiglie, dei popoli e del mondo.
Pellegrini con Maria... Quale Maria? Una Maestra di vita spirituale, la prima che ha seguito Cristo lungo la “via stretta” della croce donandoci l’esempio, o invece una Signora “irraggiungibile” e quindi inimitabile? La “Benedetta per avere creduto” sempre e in ogni circostanza alle parole divine (cfr Lc 1,42.45), o invece una “Santina” alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo? La Vergine Maria del Vangelo, venerata dalla Chiesa orante, o invece una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire: una Maria migliore del Cristo, visto come Giudice spietato; più misericordiosa dell’Agnello immolato per noi?
Grande ingiustizia si commette contro Dio e la sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre – come manifesta il Vangelo - che sono perdonati dalla sua misericordia! Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio e, comunque, il giudizio di Dio sarà sempre fatto alla luce della sua misericordia. Ovviamente la misericordia di Dio non nega la giustizia, perché Gesù ha preso su di Sé le conseguenze del nostro peccato insieme al dovuto castigo. Egli non negò il peccato, ma ha pagato per noi sulla Croce. E così, nella fede che ci unisce alla Croce di Cristo, siamo liberi dai nostri peccati; mettiamo da parte ogni forma di paura e timore, perché non si addice a chi è amato (cfr 1 Gv 4,18). «Ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In Lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti. […] Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri, è ciò che fa di Lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 288). Possa ognuno di noi diventare, con Maria, segno e sacramento della misericordia di Dio che perdona sempre, perdona tutto.
Presi per mano della Vergine Madre e sotto il suo sguardo, possiamo cantare con gioia le misericordie del Signore. Possiamo dire: La mia anima canta per Te, Signore! La misericordia, che ha avuto verso tutti i tuoi santi e verso l’intero popolo fedele, è arrivata anche a me. A causa dell’orgoglio del mio cuore, ho vissuto distratto dietro le mie ambizioni e i miei interessi, senza riuscire però a occupare alcun trono, o Signore! L’unica possibilità di esaltazione che ho è questa: che la tua Madre mi prenda in braccio, mi copra con il suo mantello e mi collochi accanto al tuo Cuore. E così sia.
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