domenica 5 marzo 2017

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.16/2016-2017 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea' 
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: Mt 4,1-11




La prima Domenica di Quaresima si apre sempre con la pagina del Vangelo delle Tentazioni, inserita tra il Battesimo di Gesù e l'inizio del suo ministero pubblico. Esse non rappresentano un incidente di percorso bensì una continua lotta che Gesù combatterà per tutta la vita, fin sotto la croce. Le prove sono una ben precisa volontà dello Spirito Santo che non le evita a Gesù anzi, Egli stesso lo conduce nel deserto perché le affronti e le vinca, da Figlio e non da padrone. Gesù è tentato proprio sulla sua condizione di Figlio - figliolanza che satana mai mette in dubbio - e di Messia, sul modo con il quale è chiamato ad esserlo. E' lo scontro tra due mentalità, due progetti di vita diametralmente opposti: quello satanico del potere - Economico, Religioso e Politico - che domina, opprime ed uccide, e quello del Padre che si manifesta amando e servendo i suoi figli. Ma Gesù non tentenna, non esita un istante di fronte al bisogno, nemmeno di fronte alla fame. Egli rifiuta con fermezza le attese messianiche del suo tempo e quelle di tutti i tempi, perché sa bene che la salvezza del Padre ci è donata in maniera diversa dalle nostre aspettative. E' molto importante notare che satana propone a Gesù di mostrare,  attraverso la manifestazione del suo potere e sempre "a fin di bene", che egli è il Messia, il Figlio di Dio. " Il male si presenta sempre "a fin di bene", ma non basta agire a fin di bene: anche i mezzi devono essere della stessa natura del fine, altrimenti lo distruggono.". Usare a fin di bene quel che Gesù rifiuta come male è gravissimo. "Quale uomo anche di Chiesa, se ne avesse i mezzi, non farebbe ciò che satana propone?"(cit.). Lo stesso Pietro sarà chiamato satana, proprio perché propone a Gesù un messianismo di questo tipo, rifiutando il martirio e la croce.