domenica 12 febbraio 2017

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.13/2016-2017 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea' Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo: Mt 5,17-37




"Non sono venuto per abolire (katalysai = lett. distruggere, abbattere), ma per compiere" la Legge e i profeti, dice Gesù. La Legge, in se stessa, è buona ma non ha il potere di salvare nessuno, non è un assoluto, non è Dio. Essa viene invece come "contaminata", spesse volte velata da ciò che è della cultura e delle tradizioni dell'uomo, mortificata da quel che il profeta Isaia chiamava "un imparaticcio di precetti umani"(Is 29,13). Non sempre è facile distinguere cosa viene da Dio e cosa dall'uomo perché, come afferma il salmista, "una parola ha detto Dio, due ne ho udite"(Sal 62,12). 
E' Gesù colui che "compie" la Torah, egli soltanto ha l'exousia, l'autorevolezza di "sciogliere la Legge fatta di prescrizioni e di decreti"(Ef 2,15), unicamente la sua Parola e il suo vissuto ci permettono di operare il discernimento, ci donano la capacità di scorgere 'la perla preziosa' in mezzo a tante, troppe 'cianfrusaglie' umane. E' la gioiosa scoperta del Vangelo che spalanca la mente e il cuore all'intelligenza (intus-legere) del Mistero di Dio, all'accoglienza del suo progetto di vita e di amore sulla storia umana, che ci fa finalmente comprendere che la Legge di Dio comanda solo ciò che fa nascere e sviluppare la vita, ed è indirizzata sempre al bene assoluto dell'uomo. E' il Vangelo dell'Amore quella giustizia che supera "la giustizia degli scribi e dei farisei", "l'amore infatti non fa del male al prossimo: compimento dunque della Torah è l'Amore"(Rm 13,10).