giovedì 26 gennaio 2017

A Venezia per la morte di Patkh Sabally tanti spettatori, ma nessun eroe...

Venezia, migrante si toglie la vita nel Canal Grande. 
Tanti spettatori, nessun eroe

A Venezia domenica scorsa (22 gennaio) si è consumata una tragedia: un migrante del Gambia si è tolto la vita nel Canal Grande. Nonostante vi fossero centinaia di persone ad assistere alla scena non si è riusciti a evitare l’epilogo peggiore della vicenda.

Guarda il video


Venezia. Giovane migrante muore annegato. 
Nessuno si tuffa per salvarlo

Aveva 22 anni ed era originario del Gambia l'immigrato che domenica pomeriggio a Venezia, sotto gli occhi di centinaia di persone, si è suicidato in Canal Grande, scegliendo di affogare nonostante da un vaporetto gli fossero stati lanciati davanti alla braccia prima uno, poi due, tre, infine quattro salvagente. Una scena scioccante, di cui oggi il sito on line de Il Gazzettino pubblica il video, realizzato con un telefonino da una delle persone che si trovavano assiepate sul ponte degli Scalzi, davanti alla stazione ferroviaria.

"Africa ..! dai, butta il salvagente.., butta il salvagente..." si sente gridare all'indirizzo dei marinai di un vaporetto che si trova a fianco del migrante. "...Questo è scemo, vuol morire..." dice qualcun'altro, invitando il personale del vaporetto a gettarsi in acqua. Le immagini mostrano il giovane che evita ogni tentativo di afferrare i salvagente, con le braccia tese in alto, fino a farsi sommergere dall'acqua.

Non è chiaro se i presenti alla scena si fossero resi conto delle intenzioni drammatiche del giovane, nemmeno tra coloro che urlano «Africa... », «Dai che torni a casa tua... ». Quello che è però certo è che nessuno si è tuffato in acqua, nemmeno il personale del vaporetto (i quali peraltro, avendo già gettato il salvagente, non possono essere sospettati di omissione di soccorso). 

Il corpo del 22enne africano è stato recuperato più tardi dai sommozzatori dei vigili del fuoco. L'immigrato, giunto sulle coste siciliane a bordo di un barcone e poi trasferitosi a Milano, aveva in tasca un permesso di soggiorno per motivi umanitari.
(fonte: Avvenire 25/01/2017)

Si chiamava Patkh Sabally, quando è sbarcato in Sicilia, ha dichiarato di essere nato nel 1995. Ma non sapeva il mese e per convenzione, come accade per tutti i migranti nelle sue condizioni senza un documento, nell’atto identificativo della polizia viene scritto: 1 gennaio.