Con queste parole Papa Francesco si è rivolto ai donatori dell'albero di Natale e del presepio che rallegreranno in tutto il periodo natalizio in piazza San Pietro, ricevuti nell'aula Paolo VI venerdì 9 dicembre, il giorno prima dell'inaugurazione.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Sono lieto di accogliervi e di esprimere la mia riconoscenza in occasione dell’inaugurazione dell’albero e del presepe, che saranno ammirati in piazza San Pietro dai pellegrini di tutto il mondo durante l’Avvento e le festività del Natale. Ringrazio i Vescovi e il Governo di Malta, che hanno donato e allestito il presepio; come pure l’Associazione Foreste del Lagorai, che ha messo a disposizione il grande abete rosso e gli altri alberi destinati agli ambienti del Vaticano. E saluto tutti voi, rappresentanti dell’Arcidiocesi e della Provincia di Trento, con le Autorità dei Comuni della Bassa Valsugana. Un pensiero speciale va a voi bambini, che avete decorato l’albero, con il sostegno della “Fondazione Lene Thun” che anima i laboratori di ceramico-terapia in diversi ospedali. Le sfere colorate che avete creato raffigurano i valori della vita, dell’amore e della pace che il Natale di Cristo ogni anno viene a riproporci.
Il presepe collocato in Piazza San Pietro, opera dell’artista di Gozo Manwel Grech, riproduce il paesaggio maltese, ed è completato dalla tradizionale croce di Malta e dal “luzzu”, tipica imbarcazione maltese, che richiama anche la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l’Italia. Nell’esperienza dolorosa di questi fratelli e sorelle, rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento della nascita non trovò alloggio e venne alla luce nella grotta di Betlemme; e poi fu portato in Egitto per sfuggire alla minaccia di Erode. Quanti visiteranno questo presepio saranno invitati a riscoprirne il valore simbolico, che è un messaggio di fraternità, di condivisione, di accoglienza e di solidarietà. Anche i presepi allestiti nelle chiese, nelle case e in tanti luoghi pubblici sono un invito a far posto nella nostra vita e nella società a Dio, nascosto nel volto di tante persone che sono in condizioni di disagio, di povertà e di tribolazione.
L’albero di Natale posto accanto al presepe proviene dai boschi di Scurelle, ai piedi della catena montuosa del Lagorai, contornata da un’incantevole natura, con fiori, piante e ruscelli cristallini che costeggiano i sentieri. La bellezza di quei panorami è un invito a contemplare il Creatore e a rispettare la natura, opera delle sue mani. Siamo tutti chiamati ad accostarci al creato con stupore contemplativo.
Il presepe e l’albero formano quindi un messaggio di speranza e di amore, e aiutano a creare il clima natalizio favorevole per vivere con fede il mistero della Nascita del Redentore, venuto sulla terra con semplicità e mitezza. Lasciamoci attrarre, con animo di fanciulli, davanti al presepe, perché lì si comprende la bontà di Dio e si contempla la sua misericordia, che si è fatta carne umana per intenerire i nostri sguardi.
Vi ringrazio! Auguro a voi qui presenti e a tutti gli abitanti dei vostri Paesi di trascorrere con serenità e intensità il Natale del Signore. Vi chiedo, per favore, di pregare per me, e invoco la Benedizione del Signore su di voi, sulle vostre famiglie e sulle popolazioni delle vostre terre.
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La banda della Gendarmeria vaticana ha accompagnato l’inaugurazione del Presepe e dell’Albero di Natale in Piazza San Pietro. Il primo, donato da Malta e realizzato dall’artista Manwel Grech, è composto da 17 figure. Tra i simboli che ricordano l’isola del Mediterraneo, il “luzzu”, la tipica imbarcazione locale. Queste le parole del cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano:
"Dagli albori del cristianesimo, quando Paolo Apostolo naufragò nel suo viaggio a Roma per esservi giudicato, Malta è terra del Vangelo. E’ significativa poi la presenza di un barcone, con il quale i migranti tentano di sfidare il mare per raggiungere l’Europa in cerca di un rifugio o di un futuro migliore".
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"Quel pastore che dorme sotto la casa maltese, col balcone con la Croce di Malta, è un po’ tutti noi, che siamo distratti: c’è il pericolo che il Natale passi e che noi continuiamo a dormire, a non partecipare all’evento della grazia e della misericordia".
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A decorare l’albero, le ceramiche dei bambini in cura nei i reparti oncologici degli ospedali italiani. Mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento:
"L’altezza di questo albero e la sua collocazione accanto al Presepio di Malta, me lo fa immaginare anche un po’ come un faro, un faro che diventa in questa ora un po’ difficile, per non dire difficile della storia, presenza e luce. E il suo essere accanto alla Grotta mi permette di dare un nome a questa luce: Gesù di Nazareth".
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L'intervista all'autore del Presepe per il Natale 2016 in Piazza San Pietro.
Manwel Grech è un'artista proveniente da Gozo, Malta, scelto tra altri partecipanti al concorso di idee promosso dal Vaticano.
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