venerdì 28 ottobre 2016

MIGRANTI - LA VERGOGNA DI GORINO E L'ITALIA CHE ACCOGLIE

MIGRANTI 
LA VERGOGNA DI GORINO 
E L'ITALIA CHE ACCOGLIE

Sono 400 i rifugiati siriani che grazie al progetto ecumenico dei "Corridoi Umanitari" hanno trovato ospitalità in Italia; una buona pratica e un esempio ad oggi unico e pilota, ma auspichiamo, replicabile. Andrea Riccardi ha definito i corridoi umanitari "una protesta civile e non violenta contro l'inaccoglienza e l'indifferenza".Il progetto non chiede e non usufruisce di finanziamenti dello Stato ma viene finanziato dai promotori che sono: Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e la Comunità di Sant’Egidio,  e sostenuto dalla Tavola valdese.

Il 24 ottobre 2016 sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino 72 rifugiati grazie ai Corridoi umanitari”. Domani all’alba ne arriveranno altri 56 e dunque saranno 400 le persone giunte in Italia fino ad oggi con un regolare volo di linea e munite di visto umanitario, grazie al progetto pilota in Italia e in Europa dei «Corridoi umanitari» promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), dalla Comunità di Sant’Egidio e sostenuto dalla Tavola valdese.

In conferenza stampa, all’aeroporto romano, per accogliere gli ospiti siriani giunti dal Libano si sono dati appuntamento il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il fondatore della Comunità di sant’Egidio Andrea Riccardi, il presidente della Fcei, pastore Luca Maria Negro, Filippo Bubbico, viceministro degli Interni e la responsabile dell’Otto per mille valdese Susanna Pietra.

«Pochi giorni fa è nata a Torino la prima figlia dei “Corridoi umanitari” e si chiama Shamsa, “raggio di sole” nata da una coppia di siriani arrivata dal Libano a Fiumicino, tra i primi arrivi, e dove ora ci troviamo – ha dichiarato stamane a Riforma.it il presidente della Fcei, pastore Luca Maria Negro – per questo nuovo arrivo di profughi grazie al progetto ecumenico dei Corridoi; una buona pratica e un esempio ad oggi unico e pilota, ma auspichiamo, replicabile. Shamsa è un “raggio di sole” nel buio di una guerra che continua a mietere vittime in tanti, troppi paesi; un “raggio di sole” nella tempesta delle tragedie che continuano a perpetrarsi nel “mare nostrum”. Con gli arrivi di oggi e di domani saranno 400 i soggetti vulnerabili strappati al racket dei trafficanti e che, grazie ai Corridoi umanitari, hanno intrapreso un percorso di integrazione che ha già visto alcuni rifugiati trovare lavoro o iscriversi all’università». «Quattrocento sono una goccia nell’oceano – ha detto ancora il pastore Negro – per questo, come promotori dell’iniziativa insieme alla Comunità di Sant’Egidio e alla Tavola valdese, non ci stanchiamo di chiedere alle chiese sorelle all’estero di tentare di replicare il progetto. Oggi siamo lieti di annunciare che sono in corso trattative avanzate sia in Francia e in Olanda, mentre in Germania e in Svizzera è stato dimostrato vivo interesse per l’iniziativa. Un grazie voglio rivolgerlo a tutti coloro che hanno sempre sostenuto l’iniziativa: dal Governo italiano alle associazioni alle comunità che, ovunque, nei luoghi in cui i nostri rifugiati sono accolti, si prodigano per sostenere e facilitare il processo di integrazione».

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Per approfondire:
-L'arrivo del 24 ottobre 2016 dei profughi siriani con i corridoi umanitari

Cosa sono i Corridoi Umanitari?



IL RIFIUTO DI GORINO

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Gorino e il Natale che non c'è
di Marco Pappalardo


Se Gesù lo hai avuto a due passi - negli occhi di quelle ragazze e nel battito di quel bimbo nel grembo - e non lo hai riconosciuto, come pensi di riconoscerlo nella celebrazione 
del Natale in cui non lo vedi?





Perché festeggiare quest'anno il Natale nella frazione di Gorino? O meglio, perché dovrebbero festeggiarlo le centinaia di persone - se cristiane (perché il dubbio è lecito!) - che non hanno voluto accogliere un gruppetto di ragazze migranti di cui una incinta? Penso che anche il buon Babbo Natale avrebbe problemi a passare da quelle parti!

Che fare? Se io fossi il parroco della zona, farei trovare la notte e il giorno di Natale le barricate davanti all'ingresso, permettendo l'entrata solo a chi non ha fatto resistenza all'accoglienza, tranne che non siano stati complici nel silenzio o nell'indifferenza. Certo, prima di farlo, approfitterei dell'Avvento per dare l'opportunità - a chi lo volesse - di riconciliarsi, chiedere perdono e fare gesti concreti di riparazione. Chi restasse della propria idea di esclusione, lo escluderei dalle celebrazioni natalizie persino rischiando di avere la chiesa vuota!

"Mancanza di misericordia nei confronti delle pecorelle smarrite", tuonerà qualcuno. Tutto il contrario! È proprio la misericordia mancata nei confronti di quelle donne e del nascituro che "cancella" il Natale e c'è un fondamento in questo che oserei definire "teologico": se non accogliamo Gesù che viene nel prossimo, povero, umile, esule, solo, non può esserci il Natale, poiché Gesù lo abbiamo già tenuto lontano da noi e dal nostro paesello. Non sarebbe il parroco a "cancellare" il Natale, ma le persone stesse che a Gesù hanno voltato le spalle.

La misericordia non è una teoria o una buona intenzione, e quest'anno giubilare ce lo ha fatto vivere in tutti i modi; così come il fatto concreto che, se non sono capace di essere misericordioso, quasi certamente non sarò capace di ricevere misericordia, nel senso che non comprenderò un gesto o un segno neppure se fosse il Papa in persona a farlo nei miei confronti. È la storia di Lazzaro e del ricco epulone mutatis mutandis: se Gesù lo hai avuto a due passi - negli occhi di quelle ragazze e nel battito di quel bimbo nel grembo - e non lo hai riconosciuto, come pensi di riconoscerlo nella celebrazione del Natale in cui non lo vedi?

Gesù è più grande del nostro peccato? Certamente! Gesù ci conosce nell'intimo? Sicuramente! Chi siamo noi per giudicare? Verissimo! "Chi è senza peccato scagli la prima pietra"? Evangelico! Ma soprattutto: «Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me». 

Chi salverà il Natale a Gorino? Cercasi qualcuno che interceda come Abramo davanti a Sodoma; cercasi almeno dieci giusti!

P.S. Onde evitare commenti del tipo "bisogna vivere le cose per parlarne o scriverne", mi permetto una piccola nota personale per contestualizzare e non certo per vanagloria: vivo in Sicilia, a Catania; da giornalista ho visto i migranti morti sulla spiaggia e tanti altri sbarcare al porto; da insegnante conduco gli studenti nei centri di accoglienza per conoscerli e confrontarsi; da volontario li incontro per strada nelle serate settimanali di servizio per le sorelle e fratelli senza dimora.
(Fonte: Vino Nuovo)



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