sabato 1 ottobre 2016

“Canto le misericordie di Dio”. . Riflessione a cura di Alberto Neglia

“Canto le misericordie di Dio”. Teresa di Lisieux 
Riflessione a cura di Alberto Neglia, carmelitano
Teresa di Lisieux


Tratta da HOREB
tracce di spiritualità a cura dei Carmelitani, 
anno XXV - 2016 - n. 2 
"La misericordia, volto di Dio, volto dell’uomo"




".. Questa consapevolezza che il Signore nella sua misericordia l’ha amata e conquistata è cresciuta lentamente in Teresa. Lei nasce in una famiglia profondamente cristiana, per cui la familiarità con Gesù l’assorbe fin dall’infanzia e cresce man mano che avanza negli anni.
Gesù è il suo unico amico. «Gesù mio primo mio solo Amico, tu che amo unicamente» (Ms B 260), esclama più volte. Però, nel vivere il suo rapporto di amicizia con Gesù ...
Nel Natale 1886,...Teresa prende coscienza di essere amata da Gesù. Prima,in linea con la concezione spirituale del tempo concentrava tutto il suo impegno nel salire verso di lui.
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P. Alberto Neglia, ocarm
Conquistata dalla tenerezza di Dio, Teresa avverte che l’amore coinvolge più di qualsiasi obbligo. L’amore maturo chiede reciprocità, per cui Teresa scrive, ricordando quel periodo: «Volevo amare, amare Gesù con passione dargli mille prove d’amore» (Ms A 138). Ma come riconsegnare l’amore a Gesù? Teresa è consapevole della propria fragilità! Bisogna riprendere le “pratiche” per acquistare meriti, o  confidare nella sua misericordia? Il Natale è notte di luce, non solo perché Teresa è maturata umanamente e ha ricevuto forza, ma soprattutto perché scopre che il Dio che l’ha liberata, si è mostrato misericordioso attraverso la debolezza. Il dono della forza le viene concesso, paradossalmente, in quella festa di Natale in cui Cristo, che la raccoglie e la salva, appare come un bimbo fragilissimo. È come una illuminazione che consente a Teresa di rompere i ponti con un certo ideale ascetico, quello della scala dei meriti e delle purificazioni che conducono alla perfezione.
In questa nuova prospettiva, in cui sta maturando, Teresa si sente educata da Gesù attraverso le mediazioni umane, ma in modo particolare, attraverso il suo Vangelo, pane quotidiano di Teresa: «È soprattutto il Vangelo che mi intrattiene durante le orazioni, in esso trovo tutto ciò che è necessario, alla mia povera piccola anima. Vi scopro sempre nuove luci, significati nascosti e misteriosi». (Ms A 236).
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