giovedì 15 settembre 2016

Il segreto di Alex Zanardi non solo grande campione, ma soprattutto grande persona!


IL SEGRETO DI ALEX ZANARDI,
TERZO ORO A CINQUANT'ANNI.

E' probabile che Zanardi non avesse bisogno di vincere ancora, il terzo oro di oggi è un di più. Ma siamo noi ad aver bisogno della sua ennesima medaglia per rivedere la sua esultanza e per prenderci il salutare schiaffone che ne deriva.



Non è necessario che Alex Zanardi, al terzo oro paralimpico dopo i due di Londra nell'handbike (cronometro), vinca sempre per prenderci metaforicamente per le orecchie e riendirizzarci sulla giusta prospettiva, perché lo fa ogni giorno vivendo, però aiuta. 

Aiuta perché quando vince esplode nella genuina esultanza di chi si scopre una volta ancora campione e l’immagine di quell’esultanza pura – di cui lo sport soltanto sa davvero cogliere l’attimo - fa bene a lui ma soprattutto fa bene a tutti noi. Ci fa bene perché non è consolatoria e perché assesta uno schiaffo al quotidiano mugugno delle nostre vite soltanto mediamente complicate. 

Non voleva essere un simbolo Alex, lo è diventato vivendo perché in una situazione che più complicata non si sarebbe potuto immaginare ha scelto di non commettere l’errore che troppo spesso attanaglia gli sportivi d’alto livello: la tentazione del reducismo, la nostalgia del bel tempo andato. Di più, ha avuto l’abilità di di non tradire se stesso e la propria autoironia. 

Avrà avuto e certamente avrà ancora come tanti e più di tanti altri giornate no, ma è più bravo di noi a dirimerle guardando avanti e a non vivere concentrato su quello che non c’è. Non è solo per questo ma è soprattutto per questo che siamo così affezionati alla sua handbike puntata verso l’ennesimo traguardo, ed è per questo che ogni volta che parte vien voglia di ripetergli l’adagio di Guerre stellari augurandoci e augurandogli che la forza sia con lui, sapendo già come va a finire: con la retorica del consiglio da supereroi seppellita da una risata. 

La risata di Alex: il segreto della sua grandezza di persona prima che di campione, il segreto del successo di una persona seria (ma non seriosa) a distanza di sicurezza dal rischio di prendersi troppo sul serio.
(fonte: Famiglia Cristiana articolo di Elisa Chiari del 14/09/2016)

La dedica a sorpresa, è per Tamberi : "E' stato incredibile, durissimo gareggiare con questo caldo. In questo momento mi sento di dedicare la medaglia a tante persone, da mia madre che mi ha messo al mondo, a mia moglie, a mio figlio. Ma una dedica speciale la voglio fare a Gianmarco Tamberi, perché immagino cosa possa aver provato nel momento dell'infortunio". Queste le prima parole di Alessandro Zanardi dopo aver vinto l'oro nella crono handbike H5 alle Paralimpiadi di Rio. "Alla mia età la voglia di farcela non basta, serve una programmazione e tanto lavoro. Alla fine credo di essere andato anche oltre quello che avevo programmato", ha aggiunto il campione olimpico. E arrivano i ringraziamenti, tramite un messaggio all'Ansa, del saltatore: "Ho seguito la gara di Alex Zanardi e la sua vittoria mi ha fatto venire la pelle d'oca: quando poi ho ascoltato le sue parole, sembravo un bambino che non riesce a togliersi il sorriso dalle labbra". Gianmarco Tamberi ringrazia via Ansa Alex Zanardi che gli ha dedicato l'oro vinto oggi alle Paralimpiadi di Rio. "Lui - spiega - ha toccato il cuore di tutti con la sua storia, ma con queste parole è entrato dentro al mio e ci ha preso la residenza...". (fonte: Ansa)