mercoledì 24 agosto 2016

"Tutti a reclamare voci chiare e forti dell'Islam contro i terroristi e poi quando ci sono nessuno se le fila" di Luis Badilla

Verità e falsità (Alfred Stevens)
In tre giorni la stampa internazionale seppure in modo circoscritto ha dato un certo rilievo a tre prese di posizione musulmane, prestigiose e autorevoli, che sulla scia di quanto aveva detto Papa Francesco rientrando dalla GMG di Cracovia - "Credo che non sia giusto identificare l’islam con la violenza. Questo non è giusto e non è vero!" - chiariscono compiutamente il composito e articolato pensiero del mondo islamico sul rapporto tra violenze e religioni. Sono dichiarazioni solenni, emesse da posizioni altissime e non trascurabili, che condannano severamente, con parole chiare, trasparenti e univoche l'uso delle religioni, e del nome di Dio, per giustificare comportamenti e azioni violente, spesso barbaramente criminali.
Stiamo pensando alla lettera indirizzata al Santo Padre da parte del Grand Ayatollah iraniano Makarem Shirazi di Qom, al discorso del Re del Marocco Mohamed VI e all’intervento presso il Meeting di Rimini del Gran Muftì di Croazia Aziz Hasanovic
Queste riflessioni, coraggiose e necessarie, tempestive e ricche di spunti per addentrarsi nella questione dal punto di vista di un Islam autentico e non fondamentalista, in sostanza sono state ignorate dalla cosiddetta "grande stampa", inclusi - cosa ancora più tristemente sorprendente! - dai media cattolici (con qualche eccezione), in particolare da quelli che raggiungono una platea di lettori più ampia. 
Ha ragione il Direttore dei Servizi informativi di Tv2000, Lucio Brunelli, il cui telegiornale ha proposto sulla questione, ieri sera, un servizio di ottima fattura giornalistica (di Pierluigi Vito), quando in un suo tweet ha fatto quest'annotazione: "Tutti a reclamare voci chiare e forti dell'Islam contro i terroristi e poi quando ci sono nessuno se le fila". 
Proprio così, come osserva il Direttore Brunelli.
Si tratta di un silenzio almeno curioso se non addirittura colpevole.
Perché?
Per distrazione e pigrizia estiva?
Per ignoranza dell'inglese e del francese (lingue in cui sono state pubblicate i dispacci originali)?
Oppure perché sono notizie e contenuti scomodi che non quadrano con certe ideologie e dotte analisi, prefabbricate nella cosmogonia dei propri fantasmi, amplificate da settimane per dire che l'Islam, in toto e sempre, è violento e sanguinario e che Francesco sbaglia?
Dove stavano in questi giorni i "jihadisti cattolici" e anche atei? In spiaggia, sotto l'ombrellone, con una bella fetta di cocomero fra le mani, preparando la guerra santa? 
Si vede che in alcuni casi si preferisce possedere una propria verità al posto di cercarla. E’ più facile e più comodo.
In queste ore ci siamo ricordati del matematico e semiologo Charles Sanders Peirce che diceva ai suoi allievi: "Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe."
(fonte del testo: Il Sismografo 23/08/2016)

Guarda il servizio di Pier Luigi Vito per Tv2000
Di fronte alle atrocità commesse dall'Isis sono da registrare in queste ore due significative reazioni proprio dall'interno del mondo islamico: hanno fatto sentire la loro voce il re del Marocco ma anche con una lettera inviata a Papa Francesco il grande ayatollah Makarem Shirazi, guida spirituale di Qom, città santa del mondo sciita.
Guarda il video


Guarda anche il video dell'incontro  QUALE ISLAM IN EUROPA? presso il Meeting di Rimini con l'intervento del Gran Muftì di Croazia Aziz Hasanovic.