Gli esseri umani danno molto
solo se sono liberi di dare tutto
I semi potenti della generosità
di Luigino Bruni
"La vera generosità è uno scambio dalle conseguenze imprevedibili. È un rischio, perché mescola i nostri bisogni e i nostri desideri con i bisogni e i desideri degli altri."
(A. Phillips e B. Taylor, Elogio della gentilezza)
"...La generosità è una di queste virtù non economiche, ma essenziali anche a ogni azienda e
istituzione. La radice della generosità si trova nella parola latina genus, generis, un termine che
rimanda a stirpe, famiglia, nascita – è questo il primo significato della parola genere. Questa antica
etimologia, oggi perduta, ci dice cose importanti sulla generosità. Innanzitutto ci ricorda che la
nostra generosità ha molto a che fare con la trasmissione della vita: con la nostra famiglia, con la
gente attorno a noi, con l’ambiente nel quale cresciamo e impariamo a vivere. La riceviamo in
eredità venendo al mondo. È una dote che ci lasciano i nostri genitori e parenti. La generosità si
forma dentro casa. Quella che ci ritroviamo dentro dipende molto dalla generosità dei nostri
genitori, da come e quanto si sono amati prima che nascessimo, dalle scelte di vita che hanno
fatto e di quelle che fanno mentre noi incominciamo a guardarli. Dalla loro fedeltà, dalla loro
ospitalità, dal loro atteggiamento con i poveri, dalla loro disponibilità a "sprecare" tempo per
ascoltare e aiutare gli amici, dal loro amore e dalla riconoscenza per i genitori.
Questa generosità primaria non è una virtù individuale, ma un dono che entra a far parte della
dotazione morale e spirituale di quello che si chiama carattere. È un capitale con cui arriviamo
sulla terra, che si è formato prima della nostra nascita e che si alimenta della qualità delle relazioni
nei primissimi anni di vita. Dipende anche dalla generosità dei nostri nonni, dei bisnonni, dei vicini
di casa, e da quella di molti altri che pur non componendo il mio DNA sono comunque presenti, in
modi misteriosi ma realissimi, nella mia generosità (e non generosità). È influenzata dai poeti che
hanno nutrito il cuore della mia famiglia. Dalle preghiere della mia gente, dai musicisti che amo e
ascolto, dai cantastorie nelle feste di paese, dai discorsi e dalle azioni dei politici, dalle omelie dei
predicatori. Dai martiri di tutte le resistenze, da chi ieri ha donato la sua vita per la mia libertà di
oggi. Dalle generosità infinite delle donne dei secoli passati (c’è una grande affinità tra donna e
generosità), che molte volte hanno messo la fioritura della famiglia a cui hanno dato vita prima
...
Ma conservarsi generosi è fondamentale se si vuol continuare a generare vita. Generosità e
generare sono due parole sorelle, l’una si legge e si spiega assieme all’altra. Solo chi è generoso
genera, e la generazione della vita rafforza e alimenta la generosità. Un sintomo del calo della
generosità è allora la non-fecondità o sterilità della vita. Quando ci si ritrova, spesso da un
momento all’altro, senza creatività ed energia vitale, per sperare di tornare a generare occorre
desiderare di essere ancora generosi, in ogni età – il tempo ridonato da una persona ritornata
generosa ha un valore infinito.
...
La gioia, "sacramento" di ogni vita generosa, accompagna anche l’inizio delle avventure dei giovani
imprenditori e delle vere imprese. Ma quando l’azienda cresce e si trasforma progressivamente in
un’organizzazione complessa, burocratica e orientata razionalmente ai profitti, la generosità
originaria degli imprenditori si riduce e la vera generosità dei lavoratori non viene più richiesta né
incoraggiata. Al suo posto si sviluppa una sottospecie di generosità: quella funzionale agli obiettivi,
gestibile, controllabile. E così le si toglie la sua dimensione di eccedenza, di abbondanza, di libertà.
La generosità non è efficiente, perché ha un bisogno essenziale di spreco e di ridondanza. E non è
incentivabile, perché non risponde alla logica del calcolo.
...
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