sabato 7 maggio 2016

ARTE E FEDE - Dall`Esquilino alla strada del mare - I luoghi del giubileo


ARTE E FEDE


Dall`Esquilino alla strada del mare (VIDEO)


puntata "I luoghi del Giubileo"

del 13.04.2016

Un percorso attraverso i luoghi simbolo del Giubileo e i capolavori artistici che a Roma, nella capitale del Cattolicesimo, hanno dato immagine alle forme della spiritualità e della religione, accompagnati da una guida d’eccezione: Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani.



Sostiamo di fronte alla basilica di S. Maria Maggiore sul colle dell’Esquilino. La prima cosa da notare è la magnifica altissima colonna romana che fu qui innalzata all’inizio del ‘600. Questa colonna sta in asse con l’obelisco di San Giovanni in Laterano.

Tutti e due nell’ordinamento urbanistico voluto da papa Sisto V alla fine del Cinquecento, sono le meridiane del Giubileo. Il pellegrino sa che la grande colonna e l’obelisco uniscono a circa un chilometro di distanza, le due basiliche più importanti dopo San Pietro e cioè S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore.

Per capire S. Maria Maggiore (la leggenda dice che fu fondata sulla traccia di un miracolosa nevicata nel mese di Agosto al tempo di papa Liberio, alla metà del quarto secolo) bisogna sapere che è una basilica paleocristiana a tre navate decorata con magnifici mosaici.

I più antichi, quelli dislocati lungo le pareti della navata centrale, sono databili al V secolo, quelli dell’abside con l’ “Incarnazione della Vergine” sono di Jacopo Torriti, protagonista della pittura a Roma fra Duecento e Trecento. Si tratta dunque di una antichissima basilica che è stata fasciata e come incapsulata in un involucro barocco realizzato dagli architetti Fuga e Rinaldi.

Bisogna vedere la magnifica scalinata di pietra che scende sulla piazza dell’Esquilino dal retro della basilica, per capire di quali teatrali prodigi è capace l’urbanistica barocca. 

È necessario visitare attentamente S. Maria Maggiore, cominciando dai mosaici della loggia che raccontano la storia della miracolosa fondazione della basilica. È necessario anche entrare nella cappella, a sinistra dell’altare papale, dove si custodisce l’antichissima icona conosciuta come “Salus popoli romani” (salvezza del popolo romano).

Si lascia S. Maria Maggiore per entrare in San Paolo, la basilica che sta all’inizio della strada del mare. San Paolo, la basilica che custodisce la memoria dell’Apostolo sta fuori della cerchia muraria perché per la legge romana non ci potevano essere sepolture dentro la città murata. Appena fuori le mura Aureliane, a poca distanza dalla porta urbica che è dedicata a San Paolo, sorge la basilica.

Perché in questo luogo, dice la tradizione, fu decapitato l’Apostolo Paolo; il quale, per essere cittadino romano, era esentato dal subire il supplizio infamante della croce. Com’è noto l’antica San Paolo fu distrutta da un incendio nel 1823 e ricostruita nelle attuali forme classicheggianti.

Poco rimane della chiesa di origine: i resti di una porta di manifattura bizantina del sec. XI, il ciborio firmato da Angelo di Cambio, il cero pasquale, anch’esso in marmo, dei Vassalletto. La cosa più affascinante è l’antico chiostro d’età romanica capolavoro delle botteghe di marmorari romani (Cosmati e Vassalletto) del XII e XIII secolo

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