domenica 10 aprile 2016

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n.19/2015-2016 (C) di Santino Coppolino


'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere
giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Gv 21,1-19


L'evangelista Giovanni ha già concluso il suo Vangelo con il capitolo 20, dove i discepoli hanno potuto contemplare il Signore Risorto, hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo e sono stati inviati ad essere misericordia del Padre in mezzo agli uomini. Nel capitolo 21, epilogo del Vangelo, vediamo il Signore Gesù che si rende presente ai discepoli durante la loro missione. Lo contempliamo nei due momenti più importanti della vita della Chiesa: la pesca, simbolo dell'attività apostolica di evangelizzazione ed a pranzo, immagine inequivocabile del banchetto eucaristico, "fons et culmen" della vita - ad intra et ad extra - della comunità dei discepoli. "Il capitolo 21 sta al Vangelo di Giovanni come gli Atti degli Apostoli stanno al Vangelo di Luca "(cit.). E' un concentrato di ecclesiologia e descrive in sintesi come la Chiesa, dopo aver visto il Risorto e accolto il suo Spirito, adesso continua nel cuore del mondo la missione del Padre, quella cioè di "amouriser le monde", restituire amore al mondo (Teilhard de Chardin). Nella pesca sperimentiamo la fatica del nostro lavoro ecclesiale, quella trarre in salvo sulla barca (figura della Chiesa) i fratelli dagli abissi della morte. Facendo affidamento soltanto sulla nostra bravura, sulla nostra esperienza, sulle nostre pur raffinate strategie pastorali, torneremo a riva con le reti vuote. Uniti a Gesù, obbedienti alla sua Parola il nostro lavoro sarà ripagato, la nostra pesca feconda. Il cuore della pericope, come possiamo comprendere, è l'amore. L'amore di Gesù per i suoi discepoli fino al dono totale di sé, e l'amore dei discepoli (di Pietro) per Gesù, che ha la sua scaturigine nel suo infinito amore per noi. "Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?" Lasciano senza fiato queste parole rivolte a Pietro come ad ognuno di noi. "Fa tenerezza un Dio che elemosina amore dalla sua creatura. Dopo averci svelato sulla croce il suo amore estremo, può ormai esporre senza pudore questa richiesta, fondamentale per chiunque ama: l'amore desidera essere amato".(cit.)