mercoledì 2 marzo 2016

Immagini che dicono più di tante parole... ma è proprio questa l'Europa che vogliamo?


Guardate la foto qui sopra.

Un figlio consola il padre. Piange, il padre, probabilmente perché ha sempre sperato di poter garantire la dignità, almeno. Almeno la dignità. Dando per scontato che la sopravvivenza sia il risultato minimo per un genitore. Sia con la guerra, la tempesta, il sole, il caldo, lo scirocco, le pallottole, le malattie ogni genitore nel mondo, qualsiasi legge e qualsiasi religione, qualsiasi genitore ha il dovere di preservare i propri figli, è un bisogno che sente connaturato com il respiro, la sete e il sangue. Qui il padre cede il posto alla disperazione, che non è altro che l’esaurirsi della produzione della speranza, e si arrende, chiedendo scusa al suo dio, se ne ha uno e con qualsiasi nome lo chiami. Questa foto è la sindone di una sconfitta collettiva.

Il figlio, lui, ha uno sguardo preoccupato ma nemmeno troppo. I bambini hanno una bilancia tutta loro dei dolori, delle gioie e delle sconfitte e spesso ci insegnano a noi adulti a non prendersi mai troppo sul serio, a non disabituarsi a vedere la bellezza intorno. Quel bambino sta pensando probabilmente che niente di così terribile può succedere finché suo padre è lì. E lui con lui, e anche qualcosa da mangiare.
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Di nuovo tensione, paura e scene che non sono degne dell’Europa. La tensione al confine greco-macedone è esplosa oggi (29/02/2016) quando i rifugiati e migranti bloccati dal proseguire il loro cammino verso nord e fermi da giorni al freddo hanno tentato di forzare il blocco. Le foto qui sotto raccontano quel che è successo più delle parole. (fonte: Left)



E ancora foto dal web degli sgomberi di profughi in questi giorni...



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