mercoledì 30 marzo 2016

Il triduo pasquale al Carmine di Barcellona P. di G.




Il triduo pasquale alla Chiesa del Carmine 
di Barcellona Pozzo di Gotto




 Giovedì Santo 
 S. Messa in Coena Domini 
 24 marzo 2016 


Omelia 
di
P. Aurelio Antista

... Nell'altare della reposizione che  avrete modo di osservare da vicino alla conclusione di questa celebrazione abbiamo voluto raffigurare attraverso dei simboli quest'invito all'accoglienza. Si trova una giara, un ulivo, questa giara che contiene l'olio della misericordia e c'è un barcone e sotto il barcone ci sono delle spine che richiamano i fili spinati che i popoli dell'Occidente stanno ponendo per non accogliere i rifugiati, i migranti, coloro che fuggono dalla guerra e dalla fame. L'accoglienza che il Signore ci comanda è proprio questa chiave: l'Eucarestia, il sacramento della Comunione, della comunione col Signore e della comunione tra di noi. 
Ci chiama a questo, noi accostandoci alla Comunione formiamo un solo corpo, il Corpo di Cristo, noi siamo il Corpo di Cristo, ma essere Corpo di Cristo significa realmente vivere come Lui ha vissuto, realmente realizzare nell'oggi il suo comandamento dell'amore, il suo comandamento del servizio per quelle che sono le necessità di ogni luogo e di ogni tempo...


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 Venerdì Santo 
 Liturgia della Croce 
 25 marzo 2016 


Omelia 
di
P. Gregorio Battaglia


... Tra la liturgia di ieri e quella di oggi c'è un legame strettissimo, ieri a livello sacramentale, simbolico, oggi lo riviviamo come fatto storico, vero; concretamente Gesù si è consegnato e nel suo consegnarsi si presenta a noi come il vero re perché la sua regalità è esercitata in questo suo modo di essere l'agnello che si consegna e l'agnello che nel donarsi va in cerca di ogni creatura, nessuno gli è estraneo, non c'è creatura umana che possa considerarsi estranea a Lui, perché di tutti Lui si carica di responsabilità e in un certo senso ne porta il peso... i capi dei sacerdoti... le guardie... Giuda... la folla... gli apostoli... porta il peso di questa umanità, quella che... un'ebrea chiamerà la banalità del male... quella che Papa Francesco chiama la logica dell'indifferenza... e di questa umanità si fa carico, umanità che ha nomi e cognomi... e di questa umanità si sente pastore, è interessato al volto di ieri di Hitler, ma anche ai volti di oggi di Reina e di tutti gli altri, di coloro che hanno smarrito il senso vero della loro umanità... questi dell'Isis... ma  anche noi, nemmeno ieri siamo andati in Iraq a bombardare per portare la democrazia... e poi siamo impegnati a costruire delle armi... a venderle... Di tutti il Signore è pastore, per tutti versa il suo sangue... Il Signore è pastore di tutti gli sconfitti, di tutti i perduti, di tutte le vittime, non c'è dolore che Lui non raccoglie... In questo momento immagino il volto di Giulio Regeni, torturato gratuitamente... e in lui vorrei guardare tutte le persone che nel corso della storia e oggi nei nostri giorni subiscono violenza, dove si esercita la disumanità... e poi il dolore di tutti quei bambini che muoiono durante la traversata; noi abbiamo voluto mettere ai piedi della croce tutti questi compagni di Gesù, questi che attraversano il mare e che noi oggi viviamo come un grosso pericolo... loro diventano compagni del Signore e di loro il Signore si preoccupa e fa suo il loro dolore. Questo è l'agnello che versa per noi il sangue, ma è anche intenzionato a far sì che finalmente l'umanità possa ritrovare la via della vita, la via della resurrezione...

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 Veglia della notte Santa 
 26 marzo 2016 


Omelia 
di 
P. Alberto Neglia


... In questa notte della Santa Pasqua della Resurrezione di nostro Signore Gesù sia la simbologia... (fuoco, cero acceso, candeline  che abbiamo avuto in mano accese) ci parlano di luce, ma anche i brani biblici che abbiamo ascoltato  ci hanno parlato di luce... Gesù è luce per tutti e questa luce viene consegnata anche a noi...
Gesù è risorto alleluia, la luce di Dio risplende e la morte non vincerà più abbiamo cantato, allora dobbiamo domandarci qual è la morte dentro di noi o attorno a noi da cui dobbiamo risorgere? ... perché siamo chiamati tutti noi a risorgere, a vivere in modo nuovo in questa società, in questo nostro mondo in cui siamo presi dalla paura e i segni della morte a volte sono molto presenti e non sappiamo come uscirne... è tutta la Parola di Dio che ci annuncia che Gesù è il Vivente, è il Risorto... 
è bello che siano state delle donne coraggiose che vanno alla ricerca di Gesù, simbolo dell'umanità innamorata del volto di Gesù... donne che al tempo di Gesù non potevano nemmeno testimoniare, la parola delle donne non valeva niente, Gesù affida proprio a loro il compito di essere testimoni della resurrezione...
siamo chiamati nella vita quotidiana ad essere portatori di gioia, di speranza, di vita nuova... siamo chiamati ad essere testimoni con la nostra piccola fiammella... la nostra vita deve diventare una piccola luce che porta luce ai fratelli, solo così cambieremo questa nostra società...

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 Domenica di Pasqua 
 Resurrezione del Signore 
 27 marzo 2016 



Omelia 
di
P. Aurelio Antista


... Come incontrare il Risorto? nell'ascolto, nel far memoria delle parole del Signore e tutta la Parola di Dio è parola che ha come centro di interesse, come rivelazione la persona di Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto nostro fratello. La prima modalità, per incontrare il Signore, anche per noi oggi e per sempre, è ascoltare la sua parola, fare memoria dei suoi gesti e del suo insegnamento. E ancora c'è un'altra modalità, strettamente legata alla prima, per poter vivere di Lui e incontrarlo da risorto... nel pane spezzato e condiviso...
La nostra vita cristiana si illumina e diventa pregnante se impariamo, e ci esercitiamo ogni giorno, ad ascoltare la Parola del Signore, a celebrare l'Eucarestia assumendo lo stile di vita eucaristico, e se impariamo ad accogliere i fratelli, gli sconosciuti, il forestiero, l'immigrato... 
Il Signore ci incontra ovunque, in ogni dove, nella strada della vita Lui è presente e si fa vicino...

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