sabato 5 marzo 2016

4/5 marzo "24 ORE PER IL SIGNORE" nel segno del Giubileo



4/5 marzo "24 ORE PER IL SIGNORE" 
nel segno del Giubileo


Papa Francesco ieri (04/03/2016) ha presieduto la celebrazione penitenziale per la riconciliazione nella basilica di San Pietro. Nel corso della liturgia, il Pontefice è andato personalmente al confessionale, prima come penitente per ricevere l'assoluzione poi per confessare alcuni fedeli.

Francesco si è prima inginocchiato davanti al confessionale, per confessarsi e ricevere l'assoluzione da un sacerdote. Ha tolto i paramenti liturgici ed è restato soltanto con l'abito talare bianco. Quindi, si è seduto al posto del confessore, per amministrare a sua volta il sacramento della Penitenza e Riconciliazione. 

La celebrazione in San Pietro - la stessa durante la quale un anno fa il Papa annunciò l'indizione del Giubileo straordinario della Misericordia - ha aperto lo speciale momento penitenziale, chiamato "24 ore per il Signore", promosso dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, che quest'anno assume carattere giubilare e che viene vissuto in concomitanza in numerose diocesi del mondo, alla vigilia della IV domenica di Quaresima.​ 

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Per il terzo anno consecutivo ritorna l'iniziativa "24 ore per il Signore" per riscoprire il sacramento della Riconciliazione durante il periodo di preparazione alla Pasqua di Risurrezione del Signore.

Qual è il significato della 24 ore per il Signore?
Come ricorda papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia “Misericordiae Vultus”, «l’iniziativa “24 ore per il Signore”, da celebrarsi nel venerdì e sabato che precedono la IV domenica di Quaresima, è da incrementare nelle Diocesi. Tante persone si stanno riavvicinando al sacramento della Riconciliazione e tra questi molti giovani, che in tale esperienza ritrovano spesso il cammino per ritornare al Signore, per vivere un momento di intensa preghiera e riscoprire il senso della propria vita. Poniamo di nuovo al centro con convinzione il sacramento della Riconciliazione, perché permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera pace interiore».



Il sacramento della Riconciliazione offerto a tutti. In tutte le diocesi del mondo. ... È l’iniziativa 24 ore per il Signore, giunta alla sua terza edizione, che in occasione del Giubileo della misericordia riceve, come sottolinea l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, «nuova linfa». 


Ci saranno delle novità in questa terza edizione? 
Nessuna novità rispetto ai due anni precedenti. ... il Papa darà inizio alle 24 ore facendosi penitente tra i penitenti e confessore tra i confessori. Abbiamo pensato che non fosse necessario introdurre novità perché la tradizione ha bisogno di impiantare radici. Ma le adesioni si stanno estendendo a macchia d’olio in tutte le diocesi del mondo. E anche l’espressione “24 ore per il Signore” è sempre più utilizzata. 

C’è comunque una naturale familiarità di questa iniziativa con l’Anno Santo della misericordia. 
Indubbiamente. L’iniziativa si pone come segno tangibile della possibilità di incontrare il Signore e di incontrarlo, come ci dice papa Francesco, nel sacramento del Perdono. Dunque siamo provocati su più fronti. Il primo è quello di incentivare il più possibile il momento della riconciliazione con Dio. La misericordia non è una parola astratta, ma un segno concreto e uno dei segni concreti con cui la possiamo sperimentare è proprio la confessione. D’altra parte l’edizione giubilare delle 24 ore è una forte provocazione per noi sacerdoti. Il Papa ha invitato le Chiese locali a trovare ogni occasione utile per avvicinare i fedeli al confessionale, soprattutto invitando i missionari della misericordia come segno della presenza del Pontefice in mezzo alle nostre comunità. E da questa prospettiva ricaviamo un’indicazione pastorale tutt’altro che secondaria. Quella di mettere al centro della vita ecclesiale il sacramento del Perdono. 

È in sostanza un invito ai sacerdoti a trascorrere più ore in confessionale? 
Proprio così. Non è il massimo vedere in alcune chiese cartelli su cui è scritto: «Per le Confessioni venire il giorno tale all’ora tale». So che c’è carenza di sacerdoti, ma dobbiamo dire che spesso noi ci dibattiamo in tante iniziative che non sono di nostra competenza specifica, mentre il sacramento della Riconciliazione – specie in questo anno – dovrebbe avere priorità assoluta. L’invito del Papa non è quello di dare un appuntamento, ma cercare la pecorella e caricarsela sulle spalle. 

Con il Giubileo e le 24 ore sta cambiando qualcosa in tal senso?
Molte diocesi hanno recepito l’invito che veniva già dal Sinodo sulla nuova evangelizzazione, e cioè che in ogni diocesi ci sia almeno una chiesa, un santuario o una parrocchia in cui 24 ore su 24 i sacerdoti sono disponibili per le confessioni. L’altro giorno ero in una prefettura qui a Roma, dove per tutta la Quaresima le parrocchie a turno svolgono questo servizio.
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