lunedì 11 gennaio 2016

Storie di carità e di speranza più forti delle difficoltà - Tutto posso in Colui che mi dà la forza

Tutto posso in Colui che mi dà la forza

Alcuni bambini malati di cancro, un ragazzo con la Sindrome di Down che non perde mai il sorriso. Storie di carità e di speranza più forti delle difficoltà

Loro non sono come i bambini che giocano nei vicoli e nei giardini. Le stagioni della loro vita sono simili: non c'è differenza tra la primavera e l'inverno, tra l'estate e l'autunno. 

Lui è un bambino innocente, ma i sogni della sua infanzia sono stati distrutti prematuramente; sembrerebbe che la speranza sia svanita dai suoi occhi e  le strade della vita gli siano state chiuse in faccia.
La sua situazione rappresenta le sofferenze di tutti i bambini che devono affrontare la durezza della vita, ma la sfida più grande è quella di essere ancora vivo e di lottare per la sopravvivenza.
La Speranza di questi bambini e di tutti quelli con delle esigenze speciali si rinnova nel tempo Natalizio. Perché non dovrebbe? D’altronde Cristo è nato in un'umile grotta, portando la luce della salvezza a tutti gli uomini.


S.E. Mons. WILLIAM SHOMALI 
Vescovo ausiliare Patriarcato latino di Gerusalemme 

“Abbiamo uno sguardo di rispetto verso i disabili e i malati? Sono stati creati a immagine di Dio e la loro disabilità non cancella questo fatto. Hanno la stessa dignità di tutti gli uomini senza handicap. 
Il disabile non ha bisogno della nostra compassione, ha bisogno del nostro amore. Voglio aggiungere un’altra cosa: chi si comporta con rispetto e dignità verso i disabili e gli anziani, sarà oggetto di grazia per la loro presenza. La casa che si prende cura del malato sarà benedetta e riceverà cento volte tanto.”

Lui è sempre sorridente, sorride in qualunque luogo lo portino i suoi piedi, sorride al mondo intero, sia che esso gli sorrida o gli tenga il broncio.
Viene verso di te con la semplicità dell’impaziente, attacca bottone, anche se non ti conosce.
Il suo lessico non contiene espressioni di rabbia ne’ di odio. 
Quando ti parla, le parole escono dalla sua bocca con spontaneità e probabilmente con una grande difficoltà, ma sono autentiche ed elegantemente sincere, senza falsità.
“I miei genitori mi vogliono molto bene”
Possiede un cromosoma in più e questo è ciò che lo distingue da noi, noi normali. Il cromosoma dell’innocenza, che sta lentamente scomparendo dal nostro mondo pieno di cattiveria e di odio. Ma questo angelo rimane un angelo che incarna l’inno della carità, come disse San Paolo nella sua Lettera ai Corinzi. Nella carità si compiono i miracoli, nella carità si realizza l’impossibile!

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