sabato 23 gennaio 2016

Kenya - Morto Salah Farah, l'insegnante musulmano che difese cristiani - #HeroSalah

Kenya - Morto Salah Farah,  
l'insegnante musulmano che difese cristiani

Sui social volano l’hashtag #HeroSalah e le parole di un connazionale, tal Musa Mikaya: «Mia moglie è incinta, sono cristiano, se nascerà un bimbo si chiamerà Salah Farah. Non m’importa cosa voglia dire quel nome, l’ultimo che lo ha portato mi ha convinto che significhi “amore per l’umanità



Si chiamava Salah Farah e il suo nome non dirà molto al mondo che sa invece bene come si chiamano i terroristi, da Coulibaly a Mohammed Emwazi, in arte Jihadi John. Salah Farah, 4 figli e una moglie incinta, è l’insegnante kenyota che il 21 dicembre scorso fece da scudo ai cristiani a bordo del suo stesso pullman diretto a Mandera quando i killer di al Shabaab provarono a separarli dai passeggeri musulmani per giustiziare a sangue freddo gli infedeli. 
Salah Farah è morto il 20 gennaio all’ospedale di Nairobi dove era ricoverato dal giorno dell’attentato. Sebbene ferito gravemente ha continuato fino all’ultimo a raccontare ai giornalisti cosa fosse accaduto quel lunedì, quando altri come lui hanno rifiutato la selezione esiziale: «Ci hanno detto se sei un musulmano sei al sicuro. C’erano alcuni che lo non erano e si nascondevano. Gli abbiamo chiesto di ucciderci tutti o di lasciarci in pace. Siamo fratelli, cristiani e musulmani devono aiutarsi reciprocamente».

Salah Farah testimone della convivenza pacifica
Tonio Dell'Olio
Siccome il bene non fa notizia, vogliamo dar voce a Salah Farah che è morto lunedì scorso in Kenya a causa delle ferite riportate nell’imboscata tesa dai fanatici di al-Shabaab il 21 dicembre ad un autobus. Su quel mezzo, insieme a Salah Farah, vicepreside di una scuola di Mandera e padre di quattro figli con un altro in arrivo, c’erano diversi passeggeri che erano stati fatti scendere e a cui era stato chiesto di dividersi tra cristiani e musulmani con l’intento dichiarato di uccidere poi i cristiani. Salah Farah aveva prontamente chiesto a tutti i passeggeri di non obbedire a quell’ordine. Spaventati poi dal sopraggiungere di un altro automezzo, i criminali hanno sparato poche raffiche ferendo proprio Farah e uccidendo un ragazzo e si sono dati alla fuga. Prima di morire, Salah Farah ha fatto in tempo a rilasciare qualche intervista: “Ci hanno detto se sei un musulmano sei al sicuro. C’erano alcuni che non lo erano e si nascondevano. Gli abbiamo chiesto di ucciderci tutti o di lasciarci in pace. Siamo fratelli, cristiani e musulmani devono aiutarsi reciprocamente”. Eppure quest’uomo non aveva letto un altro Corano e pregato un altro Dio. Solo che ci sono musulmani e musulmani, cristiani e cristiani. L’insegnamento di quest’uomo suggellato col sacrificio della vita insegni almeno a noi l’importanza della convivenza pacifica.
(Fonte: Mosaico dei giorni)

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