Omelia p. Gregorio Battaglia
- I Domenica di Avvento (C) -
29.11.2015
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
Con questa domenica inizia il tempo dell'Avvento, istintivamente per noi parlare di Avvento significa prepararsi ai giorni del Natale, la festa di famiglia... ma la liturgia ci vuole provocare in maniera diversa quasi a dire guardate che affrontare il tempo dell'Avvento... è un modo per abitare questa terra con gli occhi rivolti verso Colui che deve venire. Un cristiano non può essere un uomo senza speranza, costitutivamente porta con sé l'atteggiamento di chi guarda non indietro, non il passato, ma guarda in avanti... Vedi Colui che sta venendo, perché per noi Colui che è già venuto è anche Colui che, consegnandosi, ha vinto la morte e si presenta ogni domenica a noi come il Crocefisso Risorto il Vivente in mezzo a noi... noi siamo malati di futuro, per noi credere significa credere che Gesù è davvero risorto e la sua resurrezione è fondamento della nostra speranza, possiamo guardare in avanti perché Lui è risorto, Lui ha vinto la morte... Lui intende sollevarci in alto verso una storia diversa...
La nostra speranza non è la speranza di gente esaltata, ma invece è una speranza che sa guardare la realtà, la prende sul serio, perché la realtà oggi, in questi giorni, si sta presentando con tutta la durezza possibile e immaginabile... ma la pagina del Vangelo ci dice questa è la storia degli uomini... eppure tutto questo non può mortificare la tua speranza, non la può uccidere perché... quando sembra che sia la fine di tutto è l'inizio di una vita nuova... Il Signore vuole portarci a questo sguardo diverso, da cristiani... come dice Papa Francesco, non fatevi rubare la speranza...
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