sabato 12 dicembre 2015

La donna più potente del mondo, secondo il National Geographic, è… Maria!

La donna più potente del mondo, secondo il National Geographic, è… Maria!


È già pubblica la copertina dell’edizione statunitense del dicembre 2015 del National Geographic, una rivista che non può essere considerata “amichevole” nei confronti della Chiesa cattolica.

L’edizione avrà in copertina quella che la rivista definisce la “donna più potente del mondo”: la Vergine Maria.

L’articolo di Maureen Orth ripercorre alcune delle apparizioni mariane più note in tutto il mondo, incluse le presunte apparizioni di Medjugorje, raccontando allo stesso tempo la storia di persone che hanno ottenuto delle grazie per intercessione della Vergine Maria.

Il testo affronta anche il processo seguito dalla Chiesa per riconoscere o meno il carattere soprannaturale delle apparizioni.

La Orth include anche un breve riferimento al ruolo di Maria nell’islam. Anche se poco conosciuta, esiste nel mondo musulmano una venerazione per quella che anche gli islamici ritengono la donna più santa di tutte: Maria, la madre di Gesù.

“Maria”, scrive la Orth, nel suo articolo, “è un magnete per giovani e anziani”. “Pregare per l’intercessione della Vergine Maria ed esserle devoti sono un fenomeno globale. La nozione di Maria come intercessore presso Gesù inizia con il miracolo del vino alle nozze di Cana”.

È stato nel 431, in occasione del Terzo Concilio Ecumenico ad Efeso, che Maria è stata chiamata ufficialmente Theotokos, Colei che Genera Dio, ricorda l’autrice. “Da allora, nessun’altra donna è stata esaltata come Maria. Come simbolo universale di amore materno, così come di sofferenza e sacrificio, Maria è spesso l’elemento di paragone del nostro desiderio di significato, di un legame più accessibile con il soprannaturale rispetto agli insegnamenti formali della Chiesa. Il suo manto offre sia sicurezza che protezione”.

Maria nei testi sacri
Nel Nuovo Testamento, ricorda la Orth, Maria parla solo 4 volte, a cominciare dall’Annunciazione. Il suo discorso più lungo, riportato nel Vangelo di Luca, è il Magnificat.
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Gli evangelisti hanno scritto tra i 40 e i 65 anni dopo la morte di Cristo e non erano biografi, ha ricordato padre Bertrand Buby, autore di uno studio in tre volumi, Mary of Galilee, e membro dell’International Marian Research Institutedell’Università di Dayton (Ohio, Stati Uniti). Per questo, ha affermato, “non bisogna aspettarsi che abbiano tutti gli elementi su Maria. La sua vita si basa molto sul sentito dire”.

Visto che dalle Scritture si sa così poco di Maria, “è possibile proiettare su di lei tutti i valori culturali che si hanno”, ha commentato Amy-Jill Levine, docente di Nuovo Testamento e Studi Ebraici presso la Vanderbilt University. “Come Gesù è l’uomo ideale, Maria è la donna ideale”.
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Apparizioni

Nel suo articolo, la Orth cita Michael O’Neill, 39 anni, laureato a Stanford in Ingegneria Meccanica e Product Design ed esperto di numeri che riguardano la Vergine Maria. SuMiraclehunter.com ha codificato ogni apparizione nota di Maria risalendo fino al 40 d.C.
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Medjugorje rientra nelle due dozzine di eventi in una situazione di stand-by a livello di approvazione vaticana.

Il Vaticano non approverebbe mai una presunta apparizioni i cui messaggi contraddicono gli insegnamenti ecclesiali, e ai fedeli non è richiesto di credere nelle apparizioni. Molti, anche tra i sacerdoti, non ci credono.

“Distinguere quello che proviene da Maria e quello che viene colto e intepretato dal veggente non è facile”, afferma padre Johann Roten, direttore delle ricerche e dei progetti speciali della Biblioteca Mariana dell’Università di Dayton, che ospita più di 100.000 volumi su Maria. La decisione ultima si basa sulla fede.

Maria nell’islam

Come i cristiani, anche i musulmani considerano Maria santa su tutte le donne, e il suo nome “Maryam” appare più spesso nel Corano di quanto “Maria” appaia nella Bibbia.

Unica donna ad avere una propria sura (capitolo) nel Corano, Maria è stata scelta da Dio “al di sopra di tutte le donne del mondo” per la sua castità e la sua obbedienza.
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La Orth dice di aver parlato in Egitto con devoti musulmani che per via della loro reverenza nei confronti della Vergine Maria non avevano problemi a visitare chiese cristiane e a pregarla in una chiesa così come in una moschea.

Nel monastero di Deir al Adra di Minya, sempre in Egitto, cristiani e musulmani accendono candele per commemorare il soggiorno della Sacra Famiglia durante la loro fuga in Egitto. Sul posto si svolge anche un festival mariano che attira ogni anno due milioni di fedeli.