Il Papa è stato accolto, tra calore e applausi, dal pastore Jeans-Martin Kruse.
La visita alla Christus Kirche, chiesa luterana di Roma che sta per celebrare i suoi 200 anni di presenza nella Capitale, comincia con il dialogo, cioè una sessione di tre domande cui il Papa risponde a braccio.
Comincia Julius, un bambino di 9 anni, che chiede al Papa cosa gli piace di essere Papa. «La risposta è semplice - ha detto Jorge Mario Bergoglio - se io ti chiedo cosa ti piace più di un pasto tu mi rispondi il dolce. In realtà però di un pasto si deve mangiare tutto. Così a me non piace molto il lavoro di ufficio, ma devo farlo. Ma la cosa che mi piace di più è fare il parroco...»
Poi è la volta di una donna sposata con un italiano, cattolico, e vorrebbe partecipare con il marito alla cena del Signore. Il Papa inizia con una battuta (“Ho paura di parlare davanti a un teologo con il Cardinal Kasper”)
La terza domanda invece riguarda la possibilità dei cristiani di non far rassegnare le persone, di non far loro erigere muri, e si basa su un progetto di sostegno a 80 madri rifugiate (il progetto Orsacchiotto) portato avanti nella comunità luterana di Roma.
Guarda il video del dialogo con i fedeli
Segue poi una celebrazione, durante la quale il Papa fa una riflessione, anche questa a braccio.
Il pastore Kruse introduce con un breve discorso, in cui sottolinea che per il dialogo ecumenico è “fondamentale che ci orientiamo a Gesù Cristo.” Afferma il Pastore: “L’unità non è un futuro lontano. Se seguiamo la volontà di Gesù, allora è possibile conoscere l’unità già adesso. Proprio come oggi, in cui i nostri cuori sono pieni di gratitudine per la vicinanza che Cristo ci dona. Non è solo un bel momento, è vero e reale.” E poi si rivolge al Papa: “La sua presenza è come un vento caldo alle spalle che ci dà la forza di fare il nostro cammino. Vogliamo collaborare gli uni con gli altri e poi celebrare insieme il culto. Il dialogo nasce dall’incontro delle persone.”
Quindi, inizia la funzione. Il brano del Vangelo scelto è quello che Papa Francesco cita sempre e che definisce “il protocollo sul quale saremo giudicati:” Matteo 25,31 ovvero il brano in cui Gesù afferma che ogni cosa sarà fatta ai piccolo (affamati, assetati, forestieri) sarà come fosse fatta a lui. Papa Francesco aveva preparato un discorso, in cui lanciava la sua idea di dialogo ecumenico che “non può che partire dalle preoccupazioni e dai problemi dell’uomo di oggi," delineando il trittico del dialogo che è preghiera, diaconato per i poveri, e dialogo teologico. Ma il Papa non pronuncia il discorso, e commenta il Vangelo a braccio concludendo: “Il Signore ci dia la grazia della diversità riconciliata del Signore, di quel servo di Jahvè che è venuto per servire.”
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Leggi il testo integrale delle risposte e dell'omelia di Papa Francesco
Quindi, il momento dei regali: una corona d’Avvento, fatta di rami di abete, e un cartellone disegnato dai bambini della comunità, con tutte le loro impronte.
Quindi, il momento dei regali: una corona d’Avvento, fatta di rami di abete, e un cartellone disegnato dai bambini della comunità, con tutte le loro impronte.
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