La guerra è follia e bisogna fermarla!
di Giovanni Sarubbi
Lettera alle vittime delle guerre e ai loro familiari
Sei morto, non importa come. La tua è stata sicuramente una morte orribile, giunta inaspettata, senza preavviso, magari nel fiore degli anni o quando eri semplicemente bambino o bambina e cercavi solo affetto.
Poi la tua vita è stata strocata da una bomba sparata da un cannone o piovuta dal cielo, da un colpo di fucile, una pugnalata, o del gas asfissiante, o sei stato bruciato vivo da un lanciafiamme, o magari sei stato vittima di una delle due bombe atomiche di Hiroshima o Nagasaki, o dei campi di sterminio nazisti. In un attimo sei diventato/a un nulla, magari di te non è rimasto neppure un corpo da seppellire, una storia da raccontare. Hai potuto magari vedere il volto del soldato che ti uccideva o di chi, se donna, ti ha prima stuprato e poi ucciso. O se eri una bambina o un bambino pensavi di aver trovato un giocattolo strano con cui divertiti e invece era una “mina antiuomo”, di quelle fatte apposta per uccidere i bambini come te o per mutilarli permanentemente. E probabilmente era una mina “made in Italy”, vanto della maggiore industria del paese. Potrai così vantarti, nell'aldilà, di essere stato ucciso con una mina di ”qualità italiana”. E se sei stato solo mutilato, hai magari desiderato mille e mille volte essere morto piuttosto che sopportare le sofferenze e i ricordi della tua mutilazione.
Sei morto/a perché qualcuno ha costruito l'arma che ti ha ucciso. Qualcuno l'ha pensata, disegnata, progettata, per essere la più letale possibile nel suo genere. Una società, e sono sempre grandi società, l'ha prodotta assumendo operai e operaie affinché il lavoro fosse fatto nel migliore dei modi. E per produrle hanno inquinato l'ambiente e poi hanno distrutto pezzi di territorio per provarle. Qualcun altro l'ha venduta. Qualcun altro, alla fine della catena, l'ha usata uccidendoti, obbedendo ad un ordine che gli è stato dato da un'altra persona che lui ha riconosciuto come suo capo supremo, in grado di imporgli di commettere un delitto che le stesse leggi considerano il massimo reato che un essere umano può commettere. Un atto che tutte le religioni condannano ma che spesso viene fatto in nome e per conto di una religione o di una interpretazione falsa e aberrante di una religione. Nella storia dell'umanità si è sempre trovato qualche “capo religioso” corrotto che ha venduto la sua autorità e ha usato il nome del suo dio per incitare i propri fedeli alla guerra, cioè alla distruzione di altri esseri umani e della Terra. L'origine di queste dottrine sono i soldi che sono serviti a corrompere il capo religioso che le sostiene. L'unico “dio” che questi religiosi conoscono è il “dio denaro”.
E tu sei stato ucciso dal “dio denaro”.
E se sei stato ucciso da un Kamikaze, anche lui prima che essere imbottito di esplosivo, è stato imbottito di ideologie generate e diffuse da quel "dio denaro" che è il motore delle guerre.
Nel nome di Gesù detto il Cristo, uomo pacifico che non si è difeso neppure quando l'hanno arrestato e poi ucciso, sono state combattute decine e decine di guerre. Lo stesso è stato fatto nel nome degli dei greci, romani, egizi o del dio degli ebrei o di altri popoli. Ma in realtà il dio era sempre lo stesso, “il dio denaro”.
E tu sei stato ucciso dal “dio denaro”.
Per far scoppiare una guerra ci vogliono di solito due elementi, il cosiddetto “casus belli”, cioè il motivo, di solito falso, per far scoppiare la guerra, ed una ideologia vagamente religiosa che la sostenga ad aizzare l'odio contro il popolo che si vuole aggredire. È ancora così, anzi oggi la guerra ha raggiunto un livello di scientificità mai raggiunto prima. Ma in realtà il dio è sempre lo stesso, “il dio denaro”.
E tu sei stato ucciso dal “dio denaro”.
Far scoppiare una guerra come quella che ti ha ucciso, è diventata una vera e propria arte, con tanto di libri e scuole dove si insegna “l'arte della guerra”. Decine di libri sono stati scritti sull'argomento e alcuni sono diventati molto famosi. E ci sono scrittori e filosofi che hanno creato una vera e propria “cultura della guerra” inventandosi parole come “eroismo”, “gloria”, “onore”, “martire” da usare per convincere i soldati ad arruolarsi e a imparare ad uccidere e distruggere il nemico.
Ma tu eri semplicemente una persona che si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, non eri un soldato, non appartenevi ad un qualsiasi esercito, non eri un nemico. Eri un civile, ma loro ti chiamano “effetto collaterale”. Vivevi nella tua città trasformata all'improvviso in luogo di morte e distruzione.
E ci sono partiti politici, legati ad interessi economici forti e alle imprese belliche, che sostengono le idee militariste, che sostengono gli attori, i cantanti, i musicisti, i poeti che inneggiano alla guerra e la descrivono come un'azione eroica e degna di essere combattuta. E convincono i giovani ad arruolarsi e descrivono il mestiere delle armi come un mestiere nobile ed eroico. E questi stessi partiti inneggiano all'odio per il diverso, per chi ha un colore della pelle diverso dal proprio, per chi ha una religione diversa dalla propria. E ce l'hanno con i migranti o i profughi, con quelle stesse persone che scappano dalla guerra che viene combattuta nella terra dove sono nate e vissute. E i profughi sono costretti a subire la reclusione in campi di concentramento o la violenza razzista di chi dileggiava la loro religione e cultura.
Il dio di questi partiti è sempre lo stesso, “il dio denaro”.
E tu sei stato ucciso dal “dio denaro”.
Attorno alla tua morte è girato un fiume di denaro. I capitali dell'industria che ha prodotto l'arma che ti ha ucciso, gli stipendi degli operai che l'hanno costruita, le provvigioni dei venditori di armi, le tangenti finite nelle tasche di coloro che hanno permesso la vendita o che hanno creato tensioni politiche fra nazioni e popoli diversi per favorire lo scoppio della guerra, gli stipendi dei soldati che ti hanno ucciso. Si perché per ucciderti qualcuno è stato pagato. È la forza del “dio denaro”.
E tu sei stato ucciso dal “dio denaro”.
E quando tu sei morto, tutti coloro che hanno lucrato sugli armamenti che ti hanno ucciso, tutti i politici che hanno portato il loro paese in guerra, hanno sparso lacrime e si sono cosparsi la testa di cenere e hanno gridato alla vendetta e alla punizione dei colpevoli, come sta avvenendo in queste ore con le vittime della carneficina avvenuta a Parigi venerdì 13 novembre 2015. Lacrime di coccodrillo. Piangono ma sono sicuro che fra di loro ridono, si fregano le mani per gli ulteriori affari che essi potranno fare con la vendita di altre armi. Altri morti si aggiungeranno alla lista delle vittime di guerra.
E proprio nei giorni della carneficina di Parigi giungono notizie di affari su affari fra i governi di vari stati Europei produttori di armi, a cominciare dalla stessa Francia e Italia, e altri stati che sono in guerra e ogni giorno bombardano persone innocenti. E i produttori di armi trovano sempre un presidente del consiglio o un ministro della “difesa” o un generale dell'esercito disposto a fare per loro il piazzista d'armi. È la forza del “dio denaro”.
E tu sei stato ucciso dal “dio denaro”.
Tu intanto sei morto e nessuno potrà restituirti ai tuoi cari e magari essi stessi sono morti e nessuno potrà neppure piangerti veramente e sulla tua morte verranno sparse solo lacrime ipocrite.
La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia. …. vorrei poterlo ripetere milioni e milioni di volte, una per ogni vittima delle guerre che finora hanno insanguinato l'umanità. Solo nel secolo scorso, che è stato il più sanguinario della storia dell'umanità, le vittime hanno superato i cento dieci milioni di persone. Questo secolo si avvia a diventare peggiore di quello precedente per la quantità e per la potenza degli armamenti che già esistono o che si preannunciano.
È la forza del “dio denaro”.
E tu sei stato ucciso dal “dio denaro”.
Ai familiari delle vittime
Il vostro dolore è immenso. Non ci saranno mai parole adeguate a lenirlo. Meno che mai potranno lenirlo le parole o le lacrime dei governanti che sono responsabili della situazione di guerra nella quale ci troviamo.
A differenza che nel passato, oggi viviamo in una situazione di guerra ma ci comportiamo come se essa non fosse vera e non ci riguardasse. E quando questa guerra mondiale, che si sta combattendo in Africa o in medio oriente o in sud America, ci lambisce come è successo varie volte da 14 anni a questa parte e per ultimo lo scorso venerdì 13 novembre, rimaniamo stupiti, ci accorgiamo di una realtà che i mass-media hanno mistificato. Succede sempre così in guerra. La prima cosa che muore è la verità dell'informazione che mistifica le notizie.
E questa mistificazione trae la sua origine dal fatto che sia l'Italia che i paesi aderenti all'ONU, per rispettare le proprie Costituzioni (come quella Italiana che all'art. 11 “ripudia la guerra” ) non potrebbero essere in guerra. Il rifiuto della guerra l'ONU c'è l'ha nel proprio statuto fin dal primo articolo. Si sono inventati così la “guerra umanitaria”, “le missioni di pace”, “la lotta al terrorismo” che essi stessi hanno finanziato per anni per poterlo usare per scatenare la guerra. È la forza del “dio denaro”, e i vostri cari sono stati uccisi dal “dio denaro”.
Occorre allora che ogni familiare di una vittima, ogni sopravvissuto alla guerra, si trasformi in un militante sempre impegnato per la pace, perché questo è l'unico modo per impedire che ci siano altre morti e altre vittime innocenti e la distruzione della Madre Terra. Dobbiamo prendere coscienza che “la guerra è follia”, lo diceva il Papa Buono Giovanni XXIII, lo dice oggi Papa Francesco e dobbiamo tutti impegnarci a fermare questa maledetta “terza guerra mondiale a pezzi” che sta distruggendo milioni di vite e che potrebbe portare alla distruzione dell'intera umanità.
La guerra è follia, la guerra è follia, la guerra è follia e bisogna fermarla. Ripetiamolo continuamente, diciamolo a tutti, non spettiamo mai di ripeterlo per farlo diventare realtà.
(fonte: Il dialogo)