domenica 16 agosto 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 35/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo:  Gv 6,51-58







"Caro salutis cardo: la carne è il cardine della salvezza" (Tertulliano, "De resurrectione mortuorum"). E' attraverso "la carne del Figlio dell'uomo", la sua debolezza, la sua fragilità di uomo come noi che si manifesta la gloria e la salvezza del Padre mediante l'amore che, per mezzo del suo Figlio Gesù, ha effuso su ognuno di noi. Nella nostra povera umanità il Padre manifesta la Sua potenza, "perché nessuna carne possa gloriarsi davanti a Dio"(1Cor 1.29), comprendendo che tutto è opera Sua ed esclamando con Paolo: "Quando sono debole, è allora che sono forte"(2Cor 12,10). Gesù perciò ci invita a mangiare la sua carne anzi, a masticare (in greco: troghein), a triturare, a sminuzzare, a ruminare (la 'ruminatio'), per gustarne tutta la dolcezza ed assimilarla, perché possa diventare carne della nostra carne. Soltanto chi si nutre di Gesù ottiene dal Padre di condividere la sua stessa vita, la vita eterna, che consiste nel vivere da figli, amando il Padre e i fratelli. Questo è il grande mistero dell'amore di Dio per l'uomo e dell'uomo per Dio: l'Amato diventa la vita di chi lo ama, orientando e conformando a Lui tutto se stesso: i sentimenti, i pensieri, i desideri e le azioni. E' una relazione d'amore vissuta fino all'annullamento di se, fino a scomparire per l'Amato, nell'Amato, una esperienza vitale che fa dire a Paolo:   "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne,  io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20)