Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Gv 6,1-15
Tutto il capitolo 6 del Vangelo di Giovanni ha come tema principale quello del pane, nominato ben 21 volte (25 nel resto del Vangelo). Ma il pane cui Gesù fa riferimento è un pane che i discepoli ancora non conoscono, che a differenza dell'altro si mangia senza pagare, che sazia e da' la vita eterna (cfr.Is 55,1ss). E' Gesù il pane che sazia la fame dell'uomo, è la sua vita di Figlio vissuta nell'amore del Padre, facendo la sua volontà (4,32-34), divenendo fratello nostro. Solo chi vive in Lui e di Lui, chi come Gesù si fa figlio e fratello, ne potrà mangiare e avrà anch'egli la stessa vita del Padre. Chi invece prende parte al banchetto della vita vivendo solo per se stesso "mangia e beve la
propria condanna"(1Cor 11,29).
"A differenza degli altri evangelisti, Giovanni non ci narra l'istituzione dell'Eucaristia, che ci comunica la vita del Figlio. E' infatti l'argomento di tutto il suo Vangelo. Però nel c.6 ne illumina il mistero e nei cc.13-17 ne esplicita le conseguenze per la Chiesa che vive nell'attesa del suo Signore"(S.Fausti). Il pane che ci dona è amarci così come Lui è amato dal Padre, spezzando la sua vita per i suoi fratelli. "Fate questo in memoria di me" perciò non è un invito a ripetere senza fine i gesti di un rito bensì il comando di offrire nell'amore e per amore la nostra vita.