giovedì 2 luglio 2015

LAUDATO SI' - “Leggetela tutta, non soltanto il sommario” è il consiglio di Naomi Klein, “femminista ebrea laica” a proposito dell'enciclica di Papa Francesco... Presentazione della conferenza «Le persone e il pianeta al primo posto: l’imperativo di cambiare rotta» (video)

LAUDATO SI
“Leggetela tutta, non soltanto il sommario”. Fino a ieri, sembrava impossibile che a lanciare uno “spot” a favore di un’enciclica di un Papa - da molti già definita storica - potesse essere una “femminista ebrea laica”, come lei stessa si definisce. E invece, oggi la sala stampa vaticana è stata testimone di un evento senza precedenti: la relatrice in questione è Naomi Klein, scrittrice e giornalista di origine canadese, autrice di best seller come “No Logo” (tradotto in 28 lingue) e più recentemente del volume “Una rivoluzione ci salverà”. L’occasione di un intervento nei confronti del quale c’era “molta attesa” - come ha rivelato fin dall’inizio il portavoce vaticano, padreFederico Lombardi - è la conferenza stampa di presentazione della conferenza: “Le persone e il Pianeta al primo posto: l’imperativo di cambiare rotta”, in programma all’Augustinianum di Roma il 2 e 3 luglio per dare impulso e respiro internazionale ai temi trattati da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”. All’iniziativa, promossa dal Pontificio consiglio giustizia e pace e dal Cisde (rete internazionale di ong cattoliche per lo sviluppo), oltre alla Klein interverranno, fra gli altri, il Segretario di Stato Pietro Parolin e la responsabile per i problemi legati al cambiamento climatico delle Nazioni Unite, Mary Robinson.

“Per cambiare tutto, abbiamo bisogno di tutti”. È questo, ha ricordato Naomi Klein, lo slogan al suono del quale hanno marciato 400mila persone nel settembre scorso, a New York, per reclamare una “giustizia climatica”. “In un mondo dove il profitto viene massicciamente messo prima delle persone e del pianeta, l’economia ha molto a che fare con l’etica e la moralità”, ha fatto notare plaudendo all’impostazione dell’Enciclica di Papa Francesco, il cui “cuore” è l’interconnessione: “Se siamo d’accordo sul fatto che mettere in pericolo la vita sulla terra è una crisi morale, allora è urgente per noi agire di conseguenza”. “Siamo arrivati a mettere in pericolo la terra perché molti esperti di economia hanno usato male e senza pietà il loro potere tecnocratico”, la sua denuncia: tutto ciò ha prodotto “modelli che hanno scandalosamente dato scarso valore alla vita umana, particolarmente a quella dei poveri, sostituendola con i valori del profitto corporativo e della crescita economica” ad ogni costo. Servono, invece, politiche “basate su giustizia ed equità”: contrastando il degrado ambientale, è la tesi della scrittrice, possiamo cambiare in meglio anche il modello economico. Dal basso, intanto, “un nuovo tipo di movimento sul clima sta rapidamente emergendo e si basa sulla più coraggiosa verità espressa nell’enciclica: cioè che l’attuale sistema economico sta alimentando la crisi climatica e allo stesso tempo ci impedisce attivamente di prendere i provvedimenti necessari per evitarla”. “È difficile” invertire la rotta, ma “non è mai troppo tardi. Difficile non è impossibile”. “Papa Francesco - ha detto l’attivista del movimento ‘no global’, che si è detta ‘onorata’ dell’invito ricevuto - ha scritto che Laudato Si’ non è rivolta solamente al mondo cattolico, ma riguarda ogni persona che vive su questo pianeta”. “L’enciclica - ha testimoniato - è stata una sorpresa per il coraggio e la temerarietà che contiene in un momento in cui i politici non manifestano molto coraggio, c’è una verità potente nel testo. Sono rimasta scioccata per questo, e anche per la poesia, la liricità che esprime, l’enciclica parla al cuore delle persone”. “Noi non siamo Dio”, ha osservato ancora la scrittrice stigmatizzando l’illusione prodotta delle scoperte degli ultimi due secoli: “Non siamo i padroni del mondo e stiamo scatenando forze più grandi di noi”.
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Per approfondire:

L’enciclica Laudato si’ ha gettato una luce coraggiosa sul fatto che il cambiamento climatico è frutto della disuguaglianza nell’umanità e che il dramma della povertà e la salvaguardia dell’ambiente sono intimamente connessi: «Non si risolve il problema della povertà se contestualmente non si risolve anche quello del cambiamento climatico che sta mettendo in pericolo il nostro pianeta».
È questa una delle affermazioni più forti emerse dalla presentazione della conferenza di alto livello «Le persone e il pianeta al primo posto: l’imperativo di cambiare rotta», in programma all’Augustinianum di Roma il 2 e il 3 luglio. Motivazioni e contenuti dell’incontro, organizzato dal Pontificio consiglio della giustizia e della pace e dalla International Alliance of Catholic Developments Organisations (Cidse), sono stati illustrati ai giornalisti mercoledì mattina, 1 luglio, nella Sala Stampa della Santa Sede.
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L’Enciclica di Papa Francesco: “Laudato si’” è la guida, il faro che indica la strada per invertire la rotta sul fronte dei cambiamenti climatici. I relatori che in Sala Stampa vaticana hanno presentato la Conferenza di domani e venerdì a Roma lo hanno sottolineato più volte mettendone in luce la prospettiva innovativa e il richiamo urgente all’azione. 
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