sabato 13 giugno 2015

"Anche Sant’Antonio sbarcò in Sicilia da straniero", il vescovo Antonio Mattiazzo striglia Padova

"Anche Sant’Antonio sbarcò in Sicilia da straniero", 

il vescovo Antonio Mattiazzo striglia Padova


“Il pane di Sant’Antonio”: questo il tema scelto quest’anno dal vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, nel messaggio ai padovani in occasione della festa del patrono, ispirato alla vita e agli insegnamenti del Santo. Un messaggio che il presule ­ al termine del suo mandato per ragioni d’età ­ ogni anno, da quando ha assunto la guida pastorale della diocesi, ha proposto alla città. “È stato il segno ­ scrive il vescovo ­ dell’amore che nutro per la città, del desiderio che, nel turbinio delle vicende del tempo, essa rimanga fedele alla sua alta vocazione storica di ‘Città del Santo’”. Il documento affronta tre tematiche: i poveri, la parola di Dio e l’unità. All’interno si evidenzia il quotidiano impegno delle opere del “Pane dei poveri”, quella dai Frati conventuali e quella amministrata dall’Associazione universale Sant’Antonio. Due realtà che “distribuiscono giornalmente quintali di pane fresco ai bisognosi, senza discriminazione di nazionalità e di religione”. Monsignor Mattiazzo sottolinea che “diverse Congregazioni e parrocchie provvedono a donare alimenti ai poveri” e “queste opere, insieme alle ‘Cucine popolari’ gestite dalla diocesi, dovrebbero aprirci gli occhi per renderci conto che, se c’è una Padova opulenta e sprecona, ne esiste anche un’altra composta da poveri e bisognosi, ed è la carità operosa e silenziosa quella che dà loro il pane necessario”

"Se c'è una Padova opulenta e sprecona - scrive Mattiazzo della città del sindaco leghista Massimo Bitonci - ne esiste anche un'altra composta da poveri e bisognosi , ed è la carità operosa e silenziosa quella che dà loro il pane necessario. Non è un peccato essere poveri, ma è peccato essere indifferenti ed egoisti". "La globalizzazione, condizione di miseria, conflitti e terrorismo che affliggono alcune Nazioni spingono molte persone ad abbandonare la loro patria per cercare condizioni più umane di vita. Ricordiamo che Sant'Antonio stesso giunse in Italia come "straniero", imbarcatosi in Africa e approdato in Sicilia dopo un naufragio".

Infine, una riflessione sul binomio immigrazione-sicurezza. "La preoccupazione per la sicurezza non dovrebbe escludere la virtù e il dovere dell'umanità e della solidarietà e non far dimenticare le responsabilità e le carenze della cooperazione internazionale. È strano, poi, che qualcuno accusi gli stranieri di spaccio della droga, ma tacendo che sono cittadini italiani che la comprano, oppure che profittano delle donne straniere..."

Leggi il testo integrale: