20 giugno:
Giornata mondiale del rifugiato
Difendere il diritto di ciascuno
a sfuggire alla morte,
alla persecuzione
e alla discriminazione
ci riguarda e riguarda
i valori fondamentali e giuridici
della nostra convivenza civile.
(Rapporti, appelli, video ...)
CHI SONO I RIFUGIATI
I rifugiati sono persone che sono costrette a lasciare il Paese dove sono nate e vivevano per scappare dalla morte, dalla violenza, dalla persecuzione, dalla discriminazione solo perché professano una determinata religione piuttosto che un’altra, appartengono ad un gruppo etnico piuttosto che ad un altro, hanno un’idea politica diversa da quella delle persone che governano il paese.
La Giornata Mondiale del Rifugiato
Per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sul tema della protezione internazionale e delle migrazioni forzate in tutti i suoi vari aspetti, il 20 giugno è diventato la Giornata Mondiale del Rifugiato. Celebrata inizialmente in alcuni paesi dell’Africa come Giornata Africana del Rifugiato, con la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 4 dicembre 2000, n. 55/76 la Giornata del Rifugiato è stata fatta propria dalle Nazioni Unite ed è diventata “mondiale”. La “mondializzazione” della ricorrenza fu voluta come segno di solidarietà con il continente africano che ospitava e ospita ancora il maggior numero di rifugiati e nei confronti dei quali ha tradizionalmente mostrato estrema generosità.
Firma l'appello di Amnesty International:
al loro destino,
condannandone milioni
a una vita di miseria e migliaia a morire
a una vita di miseria e migliaia a morire
Leggi:
RAPPORTO GLOBAL TRENDS 2014 DELL’UNHCRLeggi il dossier della Caritas italiana:
"Mari e muri. Infinite barriere mortali per i migranti”
Leggi anche:
“Domandiamo perdono per chi, persone e istituzioni, chiude la porta ai rifugiati”.
Parole forti quelle pronunciate da Papa Francesco al termine dell’udienza generale del 17 giugno 2015. Un nuovo appello a non chiudere gli occhi e le frontiere a chi bussa alle porte dei nostri paesi giunge mentre l’Europa fatica a trovare un accordo per non lasciare sola l’Italia sul fronte dell’accoglienza dei migranti. Questo nel giorno in cui l’Ungheria, a sorpresa, annuncia che costruirà una barriera alta quattro metri e lunga 175 kilometri di confine con la Serbia proprio per fermare il flusso di clandestini nel paese.
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