giovedì 7 maggio 2015

Papa Francesco UDIENZA GENERALE 6 maggio 2015 - Foto, testo e video

 6 maggio 2015 

Il Papa è arrivato in piazza san Pietro intorno alle 9.30, puntuale all’appuntamento del mercoledì con i fedeli. Protagonisti, come sempre, dell’abituale giro della jeep bianca scoperta lungo il perimetro esterno e interno della piazza, sono stati i bambini. Una di loro, con una treccia bionda e gli occhi celesti, ha tributato al Papa un omaggio floreale: una rosa rosso vermiglio a gambo lungo, che Francesco ha preso in mano con un sorriso. Tra i bimbi che ha accarezzato e baciato, anche un bimbo argentino, vestito dei colori nazionali, bianco e azzurro, che sventolavano in più punti della piazza sotto forma di bandiere del Paese d’origine del Papa. Papa Francesco, a metà percorso, ha fatto fermare la jeep per fermarsi a salutare, stringendo mani, un folto gruppo di fedeli cinesi, che sventolavano le loro bandierine rosse, con un cartello sul quale era scritto: "Diocesi di Wenzhou". Si tratta della diocesi retta dal vescovo Vincenzo Zhu Weifang, che recentemente ha denunciato il governo dello Zhejiang per le demolizioni forzate delle chiese e la distruzione delle croci dalle chiese protestanti e cattoliche della provincia. L’ultima tappa prima di raggiungere a piedi il sagrato, il Papa l’ha dedicata ad alcuni bambini disabili: aiutato dagli uomini della sicurezza vaticana, che li hanno sollevati fino a lui, il Papa li ha fatti quasi salire sulla jeep, che si era appositamente fermata, baciandoli e accarezzandoli.
Al termine, un Papa molto sorridente ha incontrato i giocatori della squadra di basket americana Harlem Globetrotters nata a Chicago nel 1926 da un’intuizione di un ebreo di origini polacche di nome Abe Saperstein che decide di creare una squadra di basket di soli atleti neri in un periodo in cui la società degli States è attraversata da moti razzisti. Mette insieme i migliori, una squadra fortissima ma che, a causa del razzismo imperante, non può iscriversi a nessun campionato.










La Famiglia - 13. Matrimonio (II)

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nel nostro cammino di catechesi sulla famiglia tocchiamo oggi direttamente la bellezza del matrimonio cristiano. Esso non è semplicemente una cerimonia che si fa in chiesa, coi fiori, l’abito, le foto…. Il matrimonio cristiano è un sacramento che avvienenella Chiesa, e che anche fa la Chiesa, dando inizio ad una nuova comunità familiare.

E’ quello che l’apostolo Paolo riassume nella sua celebre espressione: «Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa» (Ef 5,32). Ispirato dallo Spirito Santo, Paolo afferma che l’amore tra i coniugi è immagine dell’amore tra Cristo e la Chiesa. Una dignità impensabile! Ma in realtà è inscritta nel disegno creatore di Dio, e con la grazia di Cristo innumerevoli coppie cristiane, pur con i loro limiti, i loro peccati, l’hanno realizzata!
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La Chiesa stessa è pienamente coinvolta nella storia di ogni matrimonio cristiano: si edifica nelle sue riuscite e patisce nei suoi fallimenti. Ma dobbiamo interrogarci con serietà: accettiamo fino in fondo, noi stessi, come credenti e come pastori anche questo legame indissolubile della storia di Cristo e della Chiesa con la storia del matrimonio e della famiglia umana? Siamo disposti ad assumerci seriamente questa responsabilità, cioè che ogni matrimonio va sulla strada dell’amore che Cristo ha con la Chiesa? E’ grande questo!

In questa profondità del mistero creaturale, riconosciuto e ristabilito nella sua purezza, si apre un secondo grande orizzonte che caratterizza il sacramento del matrimonio. La decisione di “sposarsi nel Signore” contiene anche una dimensione missionaria, che significa avere nel cuore la disponibilità a farsi tramite della benedizione di Dio e della grazia del Signore per tutti. Infatti gli sposi cristiani partecipano in quanto sposi alla missione della Chiesa. Ci vuole coraggio per questo! Perciò quando io saluto i novelli sposi, dico: “Ecco i coraggiosi!”, perché ci vuole coraggio per amarsi così come Cristo ama la Chiesa.

La celebrazione del sacramento non può lasciar fuori questa corresponsabilità della vita familiare nei confronti della grande missione di amore della Chiesa. E così la vita della Chiesa si arricchisce ogni volta della bellezza di questa alleanza sponsale, come pure si impoverisce ogni volta che essa viene sfigurata. La Chiesa, per offrire a tutti i doni della fede, dell’amore e della speranza, ha bisogno anche della coraggiosa fedeltà degli sposi alla grazia del loro sacramento! Il popolo di Dio ha bisogno del loro quotidiano cammino nella fede, nell’amore e nella speranza, con tutte le gioie e le fatiche che questo cammino comporta in un matrimonio e in una famiglia.

La rotta è così segnata per sempre, è la rotta dell’amore: si ama come ama Dio, per sempre. Cristo non cessa di prendersi cura della Chiesa: la ama sempre, la custodisce sempre, come se stesso. Cristo non cessa di togliere dal volto umano le macchie e le rughe di ogni genere. E’ commovente e tanto bella questa irradiazione della forza e della tenerezza di Dio che si trasmette da coppia a coppia, da famiglia a famiglia. Ha ragione san Paolo: questo è proprio un “mistero grande”! Uomini e donne, coraggiosi abbastanza per portare questo tesoro nei “vasi di creta” della nostra umanità, sono - questi uomini e queste donne così coraggiosi - sono una risorsa essenziale per la Chiesa, anche per tutto il mondo! Dio li benedica mille volte per questo!

Guarda il video della catechesi

Saluti:
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Appello - Anniversario fine Seconda Guerra Mondiale

Nei prossimi giorni sarà commemorato in alcune capitali il 70.mo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa. In tale occasione affido al Signore, per intercessione di Maria Regina della Pace, l’auspicio che la società umana impari dagli errori del passato e che di fronte anche ai conflitti attuali, che stanno lacerando alcune regioni del mondo, tutti i responsabili civili si impegnino nella ricerca del bene comune e nella promozione della cultura della pace.

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Porgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. ...

Un particolare pensiero rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Abbiamo iniziato venerdì scorso il mese mariano. La Madre di Dio, cari giovani, sia il vostro rifugio nei momenti più difficili; sostenga voi, cari ammalati, nell’affrontare con coraggio la vostra croce quotidiana e sia il vostro riferimento, cari sposi novelli, perché la vostra famiglia sia un focolare domestico di preghiera e reciproca comprensione.


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