"Lavoro dignitoso per tutti.
Disoccupazione, sfruttamento, riduzione in schiavitù
ledono i diritti umani fondamentali"
Il Dossier approfondisce con dati e testimonianze proprio il dramma dello sfruttamento del lavoro nel mondo e in Asia, ed in particolare in Thailandia, India, Bangladesh e Sri Lanka. «Il livello di occupazione - ricorda il Dossier - ha risentito della crisi economica e di altri fenomeni globali, soprattutto nei Paesi industrializzati. Ovunque, la vera sfida è quella per il “lavoro decente” e la lotta allo sfruttamento. Tratta a fini di prostituzione, sfruttamento dei minori, lavoratori migranti sottopagati sono fenomeni che rendono ingiusto ciò che invece dovrebbe nobilitare». L’analisi presentata nel dossier evidenzia le sofferenze e le ferite anche invisibili patite dai più deboli.
"Al centro di ogni questione, specialmente quella lavorativa va sempre postala persona e la sua dignità”, così papa Francesco lo scorso 25 marzo è tornato a parlare di lavoro, condannandone sia l’assenza che lo sfruttamento. Anche la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro nel consueto Messaggio per il 1° Messaggio ha sottolineato che senza lavoro non c'è dignità.
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«Occorre - denuncia il Dossier - alzare la nostra voce contro ogni “struttura di peccato” che umilia sistematicamente milioni di persone. Occorre affrontare con decisione il problema della “povertà nel lavoro”, di coloro che vivono ai margini, nonostante un’occupazione. Occorre un approccio completamente nuovo e responsabile, a livello personale, collettivo. E politico. A partire dalle istituzioni europee e internazionali».
Leggi tutto:
- PAPA FRANCESCO "LOTTIAMO PER LA GIUSTIZIA E PER IL LAVORO"
- IL DOSSIER INTEGRALE (PDF)
Messaggio dei Vescovi
per il primo maggio
«Il grido del precari è realmente la periferia che, più di tutte, domanda luce, che ci chiede premura». Così la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, nel Messaggio per la giornata del primo maggio. Una visione solidale di attenzione al fragile, affermano i Vescovi, «si impara già in famiglia, che si fa scuola sociale nel suo stesso esserci».
«Vanno perciò coniugati - scrivono ancora - i tempi del lavoro con i tempi della famiglia, perché è da questa sorgente, vicina, unita e riconciliata, che può sgorgare un flusso vitale, capace di aiutarci a gestire questa crisi, etica, sociale ed economica».
- Il testo del Messaggio (doc)