giovedì 16 aprile 2015

Papa Francesco UDIENZA GENERALE 15 aprile 2015 - Foto, testo e video


 15 aprile 2015 

È spuntato anche un “maxiombrello” parasole, a grandi strisce bianche e blu, tra la folla di 25mila persone che oggi ha gremito piazza san Pietro per il consueto appuntamento del mercoledì con il Papa, che è arrivato a bordo della jeep bianca scoperta qualche minuto prima delle 9.40. Protagonisti, come sempre i bambini, alcuni anche piccolissimi, che Francesco ha baciato e accarezzato, facendo fermare la “papamobile” quando necessario. Tra i selfie, i vistosi striscioni- come quello dei gruppo di preghiera di Padre Pio - e le lettere variopinte che alcuni ragazzi hanno sventolato in alto per poterle consegnare, il Papa ha trovato anche il tempo, più volte, di fare il gesto dello “scambio dello zucchetto”. Al lato del corridoio centrale che porta al centro del sagrato, hanno trovato posto anche 250 allievi della scuola sottufficiali dell’esercito di Viterbo. Il Papa ha percorso il tratto a piedi che lo ha condotto al palco al centro del sagrato salutato dal gruppo di sbandieratori di Arezzo con abiti di velluto colorato, tipici della tradizione medievale: un centinaio, che hanno alzato le loro bandiere multicolori, al suono dei tamburi.


 

Al termine dell'udienza generale di mercoledì in piazza San Pietro, papa Francesco ha salutato alcuni dei familiari, tra cui il marito e una figlia, di Asia Bibi, la donna cristiana pakistana accusata di blasfemia e per questo condannata a morte. La notizia diffusa dalla Radiovaticana viene confermata dal vicedirettore della sala stampa padre Ciro Benedettini. I familiari di Asia Bibi, con il loro avvocato sono giunti ieri a Roma dal Pakistan, con l'aiuto dell'organizzazione CitizenGO, per chiedere all'Italia e all'Europa tutta di agire per la liberazione della donna.  


La Famiglia - 10. Maschio e Femmina (I)

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

La catechesi di oggi è dedicata a un aspetto centrale del tema della famiglia: quello del grande dono che Dio ha fatto all’umanità con la creazione dell’uomo e della donna e con il sacramento del matrimonio. Questa catechesi e la prossima riguardano la differenza e la complementarità tra l’uomo e la donna, che stanno al vertice della creazione divina; le due che seguiranno poi, saranno su altri temi del Matrimonio.

Iniziamo con un breve commento al primo racconto della creazione, nel Libro della Genesi. Qui leggiamo che Dio, dopo aver creato l’universo e tutti gli esseri viventi, creò il capolavoro, ossia l’essere umano, che fece a propria immagine: «a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen 1,27), così dice il Libro della Genesi.

E come tutti sappiamo, la differenza sessuale è presente in tante forme di vita, nella lunga scala dei viventi. Ma solo nell’uomo e nella donna essa porta in sé l’immagine e la somiglianza di Dio: il testo biblico lo ripete per ben tre volte in due versetti (26-27): uomo e donna sono immagine e somiglianza di Dio. 
Questo ci dice che non solo l’uomo preso a sé è immagine di Dio, non solo la donna presa a sé è immagine di Dio, ma anche l’uomo e la donna, come coppia, sono immagine di Dio. La differenza tra uomo e donna non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e la generazione, sempre ad immagine e somiglianza di Dio.
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Dio ha affidato la terra all’alleanza dell’uomo e della donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il cielo della speranza. I segnali sono già preoccupanti, e li vediamo. Vorrei indicare, fra i molti, due punti che io credo debbono impegnarci con più urgenza.

Il primo. E’ indubbio che dobbiamo fare molto di più in favore della donna, se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. E’ necessario, infatti, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. Il modo stesso con cui Gesù ha considerato la donna in un contesto meno favorevole del nostro, perché in quei tempi la donna era proprio al secondo posto, e Gesù l’ha considerata in una maniera che dà una luce potente, che illumina una strada che porta lontano, della quale abbiamo percorso soltanto un pezzetto. 
Non abbiamo ancora capito in profondità quali sono le cose che ci può dare il genio femminile, le cose che la donna può dare alla società e anche a noi: la donna sa vedere le cose con altri occhi che completano il pensiero degli uomini. E’ una strada da percorrere con più creatività e audacia.
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Da qui viene la grande responsabilità della Chiesa, di tutti i credenti, e anzitutto delle famiglie credenti, per riscoprire la bellezza del disegno creatore che inscrive l’immagine di Dio anche nell’alleanza tra l’uomo e la donna. 
La terra si riempie di armonia e di fiducia quando l’alleanza tra uomo e donna è vissuta nel bene. E se l’uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano. Gesù ci incoraggia esplicitamente alla testimonianza di questa bellezza che è l’immagine di Dio.

Guarda il video della catechesi

Saluti:
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana...

Un particolare pensiero va ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. In questo tempo di Pasqua, vi incoraggio ad essere dei veri testimoni della Risurrezione, nelle vostre famiglie e nei vostri ambienti di vita: cari giovani, specialmente voi studenti della Scuola Sant’Elisabetta di Roma, ricordate che la misericordia è il dono più bello di Dio; cari ammalati, lasciatevi consolare dal Padre Celeste; e voi, cari sposi novelli, vivete il vostro amore imitando l’amore misericordioso di Gesù.

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