domenica 8 marzo 2015

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 13/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino




Vangelo: Gv 2,13-25




"Quale gioia quando mi dissero: "andremo alla casa del Signore !". Già sono fermi i nostri piedi alle tue mura, Gerusalemme!" (Sal 122,1-2).  Gesù avrà certamente pregato questo salmo durante la salita alla Città Santa, uno dei 15 "salmi graduali o ascensionali" (120-134), in riferimento agli ultimi 15 gradini di accesso al tempio che i pellegrini israeliti recitavano durante l'ascesa. Il tempio era stato concepito perché fosse la Casa di Dio in mezzo al popolo (Beth haMikdash), il luogo della festa, della gioia e della fraternità, che l'ingordigia degli uomini aveva trasformato in una casa di mercato, una "spelonca di ladri" dove l'idolo -il dio-denaro - aveva preso il posto dell'unico vero Dio. 
Giuseppe Flavio nella sua opera: "La Guerra Giudaica", ci informa che, proprio in quegli anni, il tempio di Gerusalemme era divenuto così ricco da essere considerato la banca più ricca del Medio Oriente. Ecco il perché della reazione scomposta di Gesù, ecco spiegato il gesto di sapore profetico della cacciata di mercanti, cambiavalute e animali sacrificali dal tempio.
"Non potete servire Dio e la ricchezza"(Mt 6,24), tuona Gesù, facendo eco al comandamento dato a Mosè sul monte Sinài: "Non avrai altri dei di fronte a me!" (Es 20,3). Il tempo è ormai giunto a pienezza, il Tempio ha ormai esaurito la sua funzione, "Verranno giorni - dice Gesù - in cui non sarà lasciata pietra su pietra che non venga distrutta" (Lc 21,6). Gesù è il Tempio Vivente della nuova ed eterna alleanza, lui solo è la Shekinàh di Dio "in cui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità" (Col 2,9).  "Non più con il sangue di capri e di vitelli" (Eb 9,12) ma con il suo sacrificio e col suo sangue sparso sulla croce ci viene donato il perdono dei peccati:  Ecco il 'Luogo Santo' dove adorare, (cfr.Gv 4,20), "ecco la Dimora di Dio con gli uomini"(Ap 21,3).