lunedì 23 marzo 2015

''POLITICI, SIATE UOMINI CAPACI DI MISERICORDIA'' Riflessioni sul ruolo della politica di Don Tonino Bello

''POLITICI, SIATE UOMINI CAPACI DI MISERICORDIA''

Riflessioni sul ruolo della politica


A pochi giorni dalla notizia dell’indizione del Giubileo straordinario dedicato alla Misericordia, vogliamo proporre alcune riflessioni di don Tonino sul ruolo della politica richiamando proprio il tema della misericordia. Dobbiamo risalire al 21 dicembre 1986. 

«L’asse su cui voi politici potete esprimere il dovere della misericordia ha due poli. Dio, il cielo, la Bibbia da una parte. L’uomo, la terra, Goethe dall’altra. Per chi non crede in Dio potremmo dire: il senso globale delle cose, la visione metastorica, l’orizzonte complessivo da una parte. La concretezza, il mappamondo, il giornale dall’altra. Chi non fa sintesi partendo da questi due punti di fuga, non potrà essere “uomo di misericordia”. Chi, invece che oscillare sistematicamente tra queste due polarità, si cristallizza su una di esse, credente o non credente, tutto può fare meno che il politico». 
«Misericordia, occorre dirlo, nel linguaggio biblico non significa tanto pietà, quanto tenerezza, lealtà, bontà, cuore fedele, stile generoso, animo disponibile, comportamento disinteressato. Di qui scaturisce una galassia di interrogativi su cui ognuno di voi può misurare la sua attitudine alla misericordia: 
So che tradisco l’uomo, oltre che Dio, quando le mie scelte non tengono conto del bene comune? 
Capisco che significa avvilire i più elementari principi di etica sociale quando, per giochi di potere, per manovre di sistemazione, per calcolo di poltrone, per lottizzazione di egemonie, si lascia morire una comunità, si abbandonano al degrado umano i fratelli indifesi, si blocca la crescita della vita cittadina? 
Sono convinto che, il popolo, io sono chiamato a servirlo e non a convocarlo come spettatore per le mie esibizioni di culturismo, o per le mie logorroiche sfide con rivali sempre cangianti, o per i bizantinismi di schieramento che si attardano sulle procedure e rinviano “sine die” i provvedimenti concreti?». 
(Fonte www.dontoninovescovo.it)