domenica 15 marzo 2015

L'ABC di Francesco dalla A di "Asia" alla Z di "Zizzania"

Il primo pensiero, in questo secondo anniversario di pontificato di Francesco, è che sembra ieri da quel primo “Fratelli e sorelle, buonasera!” pronunciato dalla Loggia delle Benedizioni, davanti ad una piazza San Pietro straripante di fedeli. Eppure, a pensarci meglio, non sembra proprio che sia trascorso un biennio dalla rinuncia di Benedetto XVI e da quel Conclave repentino che portò all’elezione di un Papa venuto “alla fine del mondo”. Sarà l’intensità con cui il Pontefice ha vissuto e ci ha fatto vivere ogni suo gesto, insegnamento, discorso, viaggio, sarà la ventata di aria nuova portata nel mondo dalla sua prima uscita pubblica, ma risulta quasi difficile ricordare una Chiesa pre-Bergoglio. Per fare un po’ d’ordine ripercorriamo perciò questo suo secondo anno sul soglio di Pietro in pillole, stilando un vero e proprio “ABC di Papa Francesco”.


A come “Asia”. Dalla visita in Corea del Sud ad agosto per la Giornata della Gioventù asiatica, fino all’estenuante settimana vissuta a gennaio prima in Sri Lanka e poi nelle Filippine, dove la Messa nel Ryzal Park di Manila ha battuto ogni record con 7 milioni di presenze. Dai due viaggi in terre asiatiche il Papa è tornato “arricchito” e fiducioso per un più solido dialogo con l’Oriente. Si guarda infatti già al futuro con un ipotetico viaggio in Indonesia nel 2017 e alle relazioni diplomatiche positive con il Vietnam, senza rinunciare alla speranza di un ponte con la Cina. Francesco, insomma, come i suoi predecessori, ha l’Asia nel cuore, ma non come territorio da ‘conquistare’, bensì come parte del mondo che necessita di pace e dell’annuncio di Cristo Risorto.

B come “Bambini”. Forte l’impegno del Santo Padre a favore dell’infanzia. La creazione della Commissione per la Tutela dei minori in primis, che nel mese scorso ha iniziato il suo lavoro per ricucire la brutta piaga della pedofilia e degli abusi del clero. Poi la firma insieme ai leader di tutte le religioni di un Trattato contro ogni forma di schiavitù moderna, a dicembre, che condanna soprattutto il lavoro e lo sfruttamento minorile. Non si dimenticano poi le visite agli orfanotrofi nei suoi viaggi nella Filippine e in Terra Santa e i vigorosi appelli contro i bambini abortiti, ‘scartati’ prima ancora di nascere.

C come “Concistoro”. Il suo secondo Concistoro, lo scorso 14 febbraio, mostra ancora una volta l’attenzione di Papa Francesco verso le periferie, portando nel Collegio cardinalizio 20 vescovi di paesi in cui mai si era vista una porpora. Tonga, Etiopia, Capo Verde, Panama, Nuova Zelanda, solo per citarne alcuni. Con loro il Papa nomina anche cinque nuovi porporati non elettori, ‘premiati’ con la berretta rossa per la loro “sollecitudine di pastori” nelle Chiese particolari e nella Santa Sede.

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