sabato 31 gennaio 2015

Prepararsi alla liturgia domenicale - IV domenica del T.O. - "Parole e parole" di Antonio Savone

Prepararsi alla liturgia domenicale
IV domenica del T.O.



"Parole e parole"
di Antonio Savone



Aveva parlato di un Dio alle porte della vita di ogni uomo (il regno di Dio è vicino) e di una conversione vista non anzitutto come un ravvedersi dei propri peccati quanto di un credere a una buona notizia. Ed eccolo, Gesù, alle prese con un’umanità psichicamente disgregata (e forse non consapevole) mentre, come ogni buon ebreo, si ritrova a frequentare di sabato la sinagoga.

Dovette colpire particolarmente quel suo modo di parlare e di fare, se riuscì a strappare lo stupore dei presenti: Tutti erano stupiti… Finalmente una predica non noiosa, se le sue parole fecero breccia e trovarono consenso.

È vero: non tutte le parole si equivalgono. Ci sono parole e parole. E ciascuno di noi ha una sorta di sensore personale per riconoscerne la differenza.

Ci sono parole vuote portate via dal vento per la loro inconsistenza, ci sono parole leggere che non riescono ad entrare nelle profondità del nostro cuore e perciò scivolano via, ci sono parole che nascono dal bisogno di primeggiare, ci sono parole che nascono dall’invidia o dalla gelosia, ci sono parole che feriscono più di ogni arma, ci sono parole che promettono e non mantengono, ci sono parole che scatenano reazioni violente, ci sono parole di circostanza.

Non così le parole proferite da Cristo Gesù...
...

Il grido con cui la scena si conclude (straziandolo e gridando forte) ci ricorda che il prezzo della nostra libertà passa sempre attraverso non poche lacerazioni e prese di distanza.

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