mercoledì 3 dicembre 2014

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE FRANCESCO IN TURCHIA (28-30 NOVEMBRE 2014) - foto, testi e video / 4


 30 novembre 

Terzo e ultimo giorno di viaggio per Papa Francesco in Turchia. Una visita già considerata storica.
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La terza ed ultima giornata del Papa in Turchia si è aperta con la celebrazione della Messa in privato, nella Rappresentanza pontificia a Istanbul. Dopo la Messa, prima di recarsi al Patriarcato ortodosso Papa Francesco ha incontrato, nella Rappresentanza Pontificia a Istanbul, il Gran rabbino del Paese, Isak Haleva. Haleva, gran rabbino di Turchia dal dicembre 2002, aveva già incontrato Papa Benedetto XVI, sempre a Istanbul, il 30 novembre del 2006. La comunità ebraica in Turchia, la seconda numericamente in un Paese islamico dopo l'Iran, consiste oggi di 25 mila persone, presenti essenzialmente a Istanbul ma anche a Smirne. L'incontro del Papa con il gran rabbino Haleva è durato 15 minuti circa. Si è trattato di un "dialogo cordialissimo in spagnolo", ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.
Dopo questo incontro Papa Francesco si è recato nella Chiesa di San Giorgio del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli dove è stato accolto dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I che lo ha accompagnato all'interno del tempio per la Divina liturgia nella Festa di Sant'Andrea apostolo.

Sotto le volte della cattedrale di San Giorgio, nella sede del Patriarcato di Costantinopoli, la divina Liturgia celebrata per la festa patronale di Sant’Andrea trasmette per osmosi la bellezza dei misteri della fede cristiana con le sue forme di sempre: preghiere e litanie cantate anche dal coro venuto dall’America, luci e candele, incenso e segni della croce. Parole e silenzi. Ma oggi, al Fanar, a riempire i cuori di stupore sono state soprattutto le parole di carità fraterna che il Papa e il Patriarca si sono rivolti davanti all’assemblea. Come presagio di una comunione piena tra cattolici e ortodossi che i due vescovi pastori, successori di San Pietro e di suo fratello Andrea, anticipano come precursori, mostrando al Popolo di Dio la via da seguire, passo dopo passo.

Santissimo ed amatissimo Fratello in Cristo, vescovo della Antica Roma, Signor Francesco. Rendiamo gloria e lode al nostro Dio Trino, che ci ha resi degni della ineffabile gioia dell’appropriato onore della presenza di persona di Vostra Santità quest’anno per la festività della santa memoria del fondatore della nostra Chiesa, grazie alla sua predicazione, San Andrea Apostolo, il Primo Chiamato. Ringraziamo dal cuore Vostra Santità per l’onoratissimo dono della Vostra benedetta presenza in mezzo a noi, con il Vostro venerabile Seguito. Con profondo amore e grande onore Vi abbracciamo, rivolgendo a Voi il bacio di pace e di amore...

Santità, carissimo fratello Bartolomeo, molte volte, come arcivescovo di Buenos Aires, ho partecipato alla Divina Liturgia delle comunità ortodosse presenti in quella città, ma trovarmi oggi in questa Chiesa Patriarcale di San Giorgio per la celebrazione del santo Apostolo Andrea, primo dei chiamati e fratello di san Pietro, patrono del Patriarcato Ecumenico, è davvero una grazia singolare che il Signore mi dona.
Incontrarci, guardare il volto l’uno dell’altro, scambiare l’abbraccio di pace, pregare l’uno per l’altro sono dimensioni essenziali di quel cammino verso il ristabilimento della piena comunione alla quale tendiamo. Tutto ciò precede e accompagna costantemente quell’altra dimensione essenziale di tale cammino che è il dialogo teologico. Un autentico dialogo è sempre un incontro tra persone con un nome, un volto, una storia, e non soltanto un confronto di idee...

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Al termine della sacra liturgia il Papa e il Patriarca hanno raggiunto il secondo piano del palazzo patriarcale per la Benedizione ecumenica a cui è seguita, nella Sala del trono, la lettura e la firma della "Dichiarazione Congiunta".


Alle 11.20, Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo, da un balcone del Patriarcato hanno impartito la Benedizione Ecumenica. Prima il Papa in latino e poi Bartolomeo in greco.

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Dopo il pranzo con il Patriarca Bartolomeo nel Patriarcato, Papa Francesco alle ore 16, preso congedo dalla Residenza Pontificia prima di raggiungere l’aeroporto di Istanbul per rientrare a Roma, ha salutato un gruppo di ragazzi e giovani dell’Oratorio della Comunità salesiana cui è affidata la Cattedrale latina, rifugiati dalla Turchia, dalla Siria, dall’Iraq, da vari Paesi del Medio Oriente e dell’Africa. L'incontro si è tenuto presso la Cattedrale latina cattolica.

Cari ragazzi e giovani,
ho molto desiderato questo incontro con voi. Avrei voluto incontrare anche altri rifugiati, ma non è stato possibile fare altrimenti. Voi provenite dalla Turchia, dalla Siria, dall’Iraq, da vari Paesi del Medio Oriente e dell’Africa. Voi siete qui in rappresentanza di centinaia di vostri coetanei, molti dei quali profughi e sfollati, quotidianamente assistiti dai Salesiani. Voglio manifestarvi la mia partecipazione alla vostra sofferenza e spero che questa mia visita, con la grazia del Signore, possa donarvi un po’ di consolazione nella vostra difficile situazione. Essa è la triste conseguenza di conflitti esasperati e della guerra, che è sempre un male e non rappresenta mai la soluzione dei problemi, ma anzi ne crea altri...

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Papa Francesco oggi, prima del suo rientro in Vaticano, ha potuto realizzare il suo desiderio: far visita al Patriarca Armeno di Costantinopoli, Mesrob Mutafian, gravemente malato e ricoverato presso l'ospedale armeno "San Salvatore", dove il Pontefice è rimasto oltre 15 minuti. Il Patriarca, perché colpito da Alzheimer da quasi 6 anni, non ha riconosciuto il Papa. Secondo fonti vicine all'organizzazione del viaggio Papa Francesco ha pregato a lungo con i parenti del Patriarca e poi ha ripreso la parte finale del suo programma.
All’aeroporto internazionale "Atatürk" di Istanbul, con il saluto delle Autorità civili e militari, del Patriarca Ecumenico e dei membri della Conferenza Episcopale Turca, il Santo Padre Francesco si è congedato dalla Turchia ed è salito a bordo dell’aereo - un A320 dell’Alitalia - che è decollato alle ore 17 alla volta di Roma.
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