venerdì 12 settembre 2014

JESUS, settembre 2014 La bisaccia del mendicante-7 di ENZO BIANCHI


JESUS, settembre 2014
La bisaccia del mendicante-7



Rubrica di ENZO BIANCHI

L'ARTE DI COMUNICARE L'ESSENZIALE


In Russia nel XIII secolo furono abbandonati in un bosco alcuni bambini e fu dato l’ordine di lasciarli vivere lì da soli, senza dare loro da mangiare e senza rivolgere loro la parola, senza dare loro segni di affetto. Morirono tutti.

Sì, noi siamo umani perché ci viene rivolta la parola e perché parliamo. Per la maggior parte del tempo noi parliamo, e le parole ci servono per esprimere bisogni, per comunicare sentimenti, per chiedere informazioni, per conoscere l’altro, insomma per vivere insieme; ma interiormente ogni parola ha una risonanza, accende immagini e pensieri, forgia emozioni e sentimenti. Ogni espressione, quando raggiunge una persona, causa in chi la ascolta una vibrazione psicologica, innesca un moto interiore. Le parole sono come sassi scagliati in una pozza: anche il più piccolo tra di essi provoca un fremito della superficie dell’acqua.

Per questo occorre fare attenzione quando si parla: è bene mettersi all’ascolto anche di ciò che diciamo noi stessi. 

...

Ma qual è il mio desiderio oggi, da anziano? Comunicare l’essenziale, semplificare tutto ciò che devo dire, dire tutto con calma e dolcezza, e raccontare, raccontare: mi sembra l’unica maniera per parlare di me senza lamentarmi, ma raccontando il mondo, gli altri, che nel racconto mi sembrano meglio di come li ho vissuti. Dirsi all’altro attraverso il racconto è sempre un’opera di distacco da se stessi, per poter trasmettere all’altro non la propria verità, ma la bellezza e i significati possibili nella propria vita: è un’opera di speranza e di fiducia nel mondo.