venerdì 5 settembre 2014

"Cari studenti non rassegnatevi alla stanchezza" di Alessandro D'Avenia


Cari studenti non rassegnatevi alla stanchezza

di 

Alessandro D'Avenia




La società della stanchezza. Così un filosofo ha definito il nostro tempo. Una cultura costruita attorno alla prestazione inevitabilmente porta all’esaurimento del desiderio, della gioia di vivere, del tempo buono e paziente da dedicare alle relazioni, che invece si riducono a controllo, manipolazione, soggezione. 

La conseguenza è il logorio del corpo e dello spirito. Questo comincia con i bambini del nostro tempo, che un libro definisce «competenti»: quando stanno ancora imparando a camminare è pronto uno zaino di prestazioni che li schiaccerà, dal momento che la loro esperienza e vita emotiva non è capace di sostenerne il peso e usarne il contenuto di per sé valido. Bisognerebbe invece giocare con loro, guardarli giocare, lasciarli crescere al ritmo della vita. 

La stanchezza riguarda a pieno titolo la scuola. Vedo tanta stanchezza in tutte le componenti della relazione educativa: stanchi gli insegnanti, stanchi i genitori, stanchi gli studenti, ancora prima di cominciare. E a chi è stanco non rimane spesso che lamentarsi, recriminare, incolpare, abbandonare la tensione e la tenzone. La relazione educativa ridotta a prestazione perde l’ampiezza della sua essenza: portare i soggetti in gioco al possesso di sé, al desiderio di trascendersi, all’apertura al mondo, al perfezionamento reciproco grazie allo scambio gratuito (e non mercenario) di bene che ogni persona porta. 

Cosa mi auguro allora per l’anno scolastico incipiente? Un po’ meno di stanchezza per tutti. Ma come ritrovare, ciascuno nel suo ruolo (insegnanti, genitori, ragazzi), una rinnovata gioia di vivere le ore scolastiche, nonostante fatica, fallimenti, difficoltà (più acute in contesti scolastici «periferici»)? 

La strada da imboccare, non la soluzione (tutta da costruire strada facendo, altrimenti diventa un’altra prestazione), me la suggeriscono le tante lettere di ragazzi che ricevo. Scelgo due esempi rappresentativi, uno al femminile e uno al maschile. 

...


Dal blog di Alessandro D'Avenia:
Ciò che va nutrito, al di là delle prestazioni… 
Un video che riassume l’articolo. Tratto da un film imperdibile.